Treviso. Lei denuncia: «Mi ha molestata»
Lui: «Mi ricatta per ritirare la querela»

Martedì 15 Marzo 2011 di Roberto Ortolan
Treviso. Lei denuncia: «Mi ha molestata» Lui: «Mi ricatta per ritirare la querela»
TREVISO - Sta pagando a caro prezzo la disponibilit ad aiutare una cliente in difficolt l’imprenditore coneglianese Pietro C., 68enne, che stato rinviato a giudizio con l’ipotesi d’accusa di violenza sessuale. Ad accusarlo una donna, 31 anni, di San Vendemiano: «Sono stata molestata e vittima di carezze proibite in parti intime». Intanto la donna, da quanto si è appreso, avrebbe ripetutamente e in modo assillante chiesto 20mila euro al 68enne tanto che l’uomo, consigliato dal proprio legale di fiducia Tino Maccarone, presentò una denuncia per tentata estorsione che il giudice, ritenendola infondata, ha archiviato.



La vicenda ebbe inizio nel tardo autunno 2008. La donna, oggi 31enne, chiese all’imprenditore se riusciva e venderle l’auto, avendo bisogno di soldi. Il 12 dicembre la donna telefonò all’imprenditore: «L’auto mi ha lasciato a piedi. Riesce a darmi un passaggio». Un sos subito raccolto dal pensionato. Proprio durante quel passaggio in auto - secondo l’accusa - si sarebbe consumato l’abuso sessuale. Il pensionato - per gli inquirenti sulla base della denuncia della donna - avrebbe allungato le mani, toccando la donna nelle parti intime. Un episodio di mano morta che la donna denunciò subito, ma che il il 68enne ha sempre respinto con forza.



È a quel punto che si innesca la pressante richiesta di denaro da parte della donna, che è assistita e consigliata dall’avvocato Denis Domenin, con il quale si è costituita parte civile. «Dammi 20mila euro e ritiro la querela», era l’insistente, quasi molesta, proposta della 31enne. Sapendosi innocente l’ex imprenditore ha sempre respinto la "conciliazione", ma dopo qualche tempo, esasperato, ha depositato una querela per tentata estorsione. «Continuano a chiedermi soldi: sono ricattato».



La denuncia della donna e quella dell’imprenditore sono state così prese in esame in Procura. Per entrambe il pm Valeria Sanzari aveva chiesto l’archiviazione, ma dopo le opposizioni delle parti in causa sono finite sul tavolo del giudice Umberto Donà. «L’abuso sessuale - la decisione del magistrato che ha spedito a giudizio il 68enne, nonostante la Procura avesse presentato la relazione del medico curante della donna che la definiva "soggetto poco affidabile" - merita di essere approfondito nel dibattimento». Diametralmente opposto la decisione sull’ipotetico ricatto per il quale il giudice Donà ha disposto l’archiviazione per insussistenza del quadro indiziario.
Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 12:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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