TREVISO - Ancora un’aggressione ai danni di un autista della Mom, questa volta della linea Uno che collega Villorba con Treviso.
TESTIMONE
Tutto l’episodio è avvenuto sotto gli occhi di altri colleghi, chi a piedi e chi a bordo dei loro mezzi. «Un nostro collega - ha spiegato Lorenzo Danieli ai microfoni di AntennaTre- arrivato in stazione, si è messo a suonare ripetutamente il clacson del suo autobus. Ci siamo girati e abbiamo visto questo ragazzo che, dal sedile dietro il posto di guida, gli premeva la testa sul vetro. Insomma: lo stava strattonando». A quel punto il ragazzino è balzato giù dal mezzo scappando: «Lo abbiamo seguito e chiamato la questura perché lo bloccasse e lo identificasse. Così è avvenuto». Gli autisti raccontano che quei ragazzini così turbolenti sono saliti a Lancenigo e hanno dato del filo da torcere fin dall’inizio. Poi l’aggressione, scoppiata quando il conducente ha chiesto al sedicenne perché non avesse obliterato il biglietto. «Questi casi - dicono gli autisti - si ripetono quotidianamente. Tante volte riusciamo a contenere queste intemperanze, altre volte invece degenerano. Siamo preoccupati perché succede troppo spesso».
PRECEDENTI
Ormai è uno stillicidio. Non passa settimana, per non dire giorno, che non arrivi notizia di un’aggressione ad autisti o controllori della Mom. L’ultimo episodio lo scorso fine settimana, quando un conducente è stato colpito con un pugno da un giovane sempre senza biglietto. E ancora, due settimane prima, l’aggressione a un autista a Treviso sempre in zona stazione delle corriere: uno scalmanato si è scagliato contro il dipendente della Mom mentre, attorno, decine di altri ragazzi osservavano. In quel caso provvidenziale è stato l’intervento della polizia. La Mom, per difendersi, ha deciso di seguire la linea della fermezza: tutte le aggressioni vengono denunciate e tutti i responsabili, una volta individuati, portati in Tribunale. È una scelta precisa, voluta dal presidente della società Giacomo Colladon. La Mom ha già preso varie contromisure: dal pulsante sul cruscotto dell’autista che avvisa di una situazione d’allarme direttamente la sala controllo, alla presenza costante di forze dell’ordine nelle stazioni di arrivo e di partenza. Ma l’ondata di violenza non si ferma.
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