Artisti a "Breakfast in Beirut"
​in 30 narrano il Medioriente

Domenica 1 Maggio 2016 di Mauro Favaro
Artisti a "Breakfast in Beirut" in 30 narrano il Medioriente
Ci sono anche artisti della Biennale tra gli oltre trenta autori che attraverso le loro opere d'arte raccontano le diverse facce del Medioriente nella mostra "Breakfast in Beirut" inaugurata l’altro giorno nei nuovi spazi della barchessa di villa Giovannina a Villorba. Presenze internazionali del calibro di Hany Al Ashkar, uno degli autori del padiglione egiziano a Venezia, e Nigol Bezjian, autore del video "Ladies and Gentlemen" esposto l'anno scorso al padiglione armeno. Il titolo della mostra deriva dall'omonima opera cinematografica della video-maker libanese Farrah Al Hashem, mentre l'immagine di copertina appartiene alla serie «Identity» dell'artista anglo-libanese Kiran Tasneem.

Questa ultima è stata scelta come opera di apertura dell'esposizione: un volto libero che va via via oscurandosi sotto a un burqa che alla fine copre interamente l'identità della persona. "Breakfast in Beirut" vuole rappresentare una svolta, un nuovo modo di vedere il Medio Oriente con gli occhi di artisti europei ed artisti medio orientali. Non a caso i curatori, Daniel Buso ed Enas Elkorashy, hanno voluto suddividere la mostra in due parti: al piano terra si esplora il Medioriente attraverso la lente degli artisti europei chiamati a interpretarlo tra guerra, terrorismo e luoghi comuni; al primo piano invece il Medioriente attraverso le opere degli artisti che l'hanno vissuto in presa diretta. 

Nella prima sezione si possono ammirare opere figurative di Stefano Bullo, Aldo Pavan, Alessandro Severin, Nicola Zolin e del trevigiano Alessandro Zannier (il musicista Ottodix). Assieme agli inglesi Amy Oliver e Kiran Tasneem, di origini libanesi, la francese Elissar Kanso e il tedesco Henric Taip. Oltre agli egiziani Mohamed Dahroug e Ahmed Kassim. Fino appunto a Bezjian, artista libano-siriano. Nella seconda sezione ci sono opere di artisti del Medioriente. L'Arabia Saudita di Heba Abed e Eiman Elgibreen. L'egiziano Al Ashkar assieme a Khaled Zaki, Yasmine El Meleegy, Aya Alaa El Fallah, Walid Ebeid e Hala El Sharouny. Più l'iraniano Farbod Ahmandvand.
Questi gli orari di apertura: dal martedì al sabato (14-20) e domenica (10-20). Di mattina solo su appuntamento. L'esposizione si chiuderà il 5 giugno. Il biglietto intero costa 5 euro.
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