Tormenta i vicini di casa albanesi. Urla e insulti: «Non sapete vivere»

Sabato 11 Maggio 2019 di Denis Barea
Tormenta i vicini di casa albanesi. Urla e insulti: «Non sapete vivere»
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ZERO BRANCO - «Voi siete degli albanesi, non sapete vivere, vedrete cosa vi faccio». Questi alcuni degli insulti rivolti da una 50enne ai vicini di casa albanesi. Una famiglia che, secondo la Procura di Treviso, sarebbe stata letteralmente presa di mira dalla donna e dal marito (lui però è stato prosciolto in udienza preliminare) nel corso di una vera e propria campagna persecutoria durata dal settembre del 2015 al febbraio del 2016 e che alla fine ha spinto le vittime a decidere di cambiare casa. Ieri in Tribunale a Treviso è iniziato il processo alla donna, italiana, finita alla sbarra con l'accusa di molestie. «Ci ha reso la vita impossibile e ha tormentato i nostri figli» è l'accusa  rivolta dai coniugi alla donna, nei cui confronti la coppia ha presentato ben tre denunce nella speranza che i problemi finissero. Invece per ritrovare un po' di pace hanno dovuto traslocare. 

LE ACCUSE
Teatro della vicenda una palazzina a Zero Branco. A finire nel mirino della 50enne la famiglia albanese con due figli, di cui uno affetto da sindrome di autismo. «Il ragazzino aveva 5 anni al tempo dei fatti - ha raccontato la madre - e ha sofferto tanto perché veniva preso di mira e sgridato per stupidaggini». Come ad esempio aver appoggiato male la bicicletta. Del resto la vicina sarebbe stata una che ai dettagli ci teneva tantissimo: bastava infatti che l'auto della coppia avesse le ruote sopra le strisce dello stallo di sosta per scatenare il finimondo: urla, insulti e anche insistenti suonate al campanello, persino a tarda sera. E poi le foto dei parcheggi fatti male appesi alla bacheca del condominio. Impossibile, per i due albanesi, anche avere ospiti a casa. Perché la vicina, al minimo rumore, iniziava a battere insistentemente alla porta esigendo e imponendo il silenzio assoluto, pena urla e insulti. «Non sei una madre tu, non sai educare quei due figli che hai» avrebbe detto la 50enne alla mamma dei due ragazzi. Il bambino con problemi di autismo sarebbe stato quello che ha sofferto di più, terrorizzato anche solo alla vista delle vicina. Tanto che avrebbe iniziato ad essere tormentato da incubi notturni. 

BATTAGLIA LEGALE
Dopo ben tre denunce la vicina aveva ricevuto un decreto penale di condanna: 100 euro la somma che avrebbe dovuto pagare come ammenda. Ma la donna, convinta di essere dalla parte della ragione, ha deciso di fare opposizione. E così si è arrivati al processo, in cui la famiglia albanese, assistita dall'avvocato Fabrizio Santoro, si è costituita come parte civile e ha chiesto 5 mila euro di risarcimento. «Sono incivili, non sanno vivere, fanno chiasso e parcheggiano male» è stato lo sfogo della 50enne. «Ci ha preso di mira perché siamo stranieri, altrimenti perché ci avrebbe insultato in quanto albanesi?» hanno replicato le presunte vittime delle molestie. 
Denis Barea
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