Treno elettrico dall'aeroporto alla stazione: «Ma collegherà anche i quartieri»

Martedì 21 Dicembre 2021 di Paolo Calia
Il treno elettrico su monorotaia che nelle idee di Ca' Sugana collegherà Quinto a Spresiano
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TREVISO  - Il treno elettrico su monorotaia pensato per collegare la stazione ferroviaria all’aeroporto sarà la chiave per potenziare anche il collegamento tra quartieri e città. Sotto la spinta dei fondi in arrivo con Pnrr a Ca’ Sugana stanno mettendo nero su bianco quello che, fino a oggi, è stata sempre e solo un’ipotesi: prolungare la monorotaia fino a Quinto da un lato e a Spresiano dall’altro. In mezzo una serie di fermate intermedie a San Giuseppe, San Lazzaro, Sant’Antonino e San Zeno per la cittadella sanitaria, Santa Maria del Rovere dove ci sono sede della Provincia e parco dello Storga e poi Lancenigo a servire il polo scolastico. E altre mirate rendere poco conveniente l’uso dell’auto dalla periferia al centro. Rinasce insomma quella metropolitana di superfice attesa per decenni a livello regionale ma mai decollata. Il progetto di “people mover” può invece entrare negli obiettivi della Grande Treviso, l’aggregazione di comuni creata proprio per pesare di più nella progettazione e nella ricerca di fondi europei.


L’OBIETTIVO

«Per migliorare il trasporto pubblico, il tema dei temi la famosa metropolitana di superfice - ammette il sindaco Mario Conte - che potrebbe essere un’altra iniziativa di quelle dirompenti per la risoluzione dei problemi. E parliamo della monorotaia che, nella nostra idea, andrà a collegare la stazione all’aeroporto. Ma nell’era della grande Treviso nessuno ci vieta di sognare in grande. E nei prossimi giorni proporrò il progetto agli altri sindaci per sentire la loro opinione». Il sindaco quindi dà forma alla sua idea: «Stiamo pensando di allungarla verso Quinto da una parte e Spresiano dall’altra. Correrebbe parallela ai binari della ferrovia, quindi le stazioni ci sarebbero già, ma verrebbero servite con un’altra frequenza».

E qui entra in giro la Grande Treviso: «Immaginare di parlare di Grande Treviso con una metropolitana di superficie che invece di limitarsi all’aeroporto arrivi fino a Quinto, che invece di limtarsi al centro di Treviso arrivi fino a Spresiano passando per Villorba, Lancenigo dove ci sono le scuole, per la cittadella sanitaria, per la Provincia e in altri punti, diventerebbe uno strumento utilissimo per lasciare a casa l’auto. Oggi per farlo devi avere servizi che possano sostituirla. Stiamo lavorando per questo». 


LE CARATTERISTICHE

L’idea iniziale è legata al collegamento stazione ferroviara-aeroporto, già studiata a inizio anno e per cui c’è stato anche un primo confronto con lo studio di progettazione Intalm Trasportation e una visita-studio a Bologna dove una struttura del genere è già stata realizzata. Il punto di partenze è finanziare 3,8 chilometri di monorotaia rialzata, sostenuta da piloni che la tengono a 6-7 metri da terra, per un importo che oscilla tra i 40 e i 50 milioni di euro a seconda delle caratteristiche del tracciato. La monorotaia Bolognese, lunga più del doppio del tratto iniziale ipotizzato da Ca’ Sugana, è costata 125 milioni di euro. Le navette ancorate sulla monorotaia viaggiano su ruote gommate, totalmente elettriche e automatiche e tenute sotto sorveglianza dagli operatori in sala di controllo. Potranno caricare fino a 50 passeggeri. L’idea è quella di adeguarsi al modello bolognese: tre veicoli in servizio, passaggi ogni 6-7 minuti, possibilità di trasportare fino a 560 passeggeri all’ora in entrambe le direzioni. Con l’ampliamento, ovviamente, questi parametri cambieranno. Le idee per finanziare il progetto sono chiare: si darà l’assalto ai fondi del Pnrr portando la proposta all’attenzione della Grande Treviso. Conte ha dato un mandato molto preciso ad Alessandro Manera, assessore con delega proprio alla gestione dei milioni in arrivo dall’Europa: trovare i finanziamenti per il people mover.

Ultimo aggiornamento: 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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