Addio a Tonino Palazzi, il signore della ristorazione: aveva 83 anni. Zaia: «Un protagonista assoluto»

Domenica 10 Maggio 2020 di Claudia Borsoi
"Tonino" Palazzi

VITTORIO VENETO – Signore della ristorazione, maestro dell’ospitalità e del buon gusto: addio ad Antonio "Tonino" Palazzi per 38 anni gestore dell’hotel Terme e poi, fino allo scorso anno, al timone del ristorante Sansovino di CastelBrando. Si è spento ieri sera a 83 anni. E la notizia della sua morte, arrivata quanto mai improvvisa e legata a problemi cardiaci, ha destato profondo cordoglio in quanti lo hanno conosciuto, stimato ed apprezzato. La Marca, pochi giorni dopo la scomparsa di Arturo Filippini, perde un altro grande maestro di opsitalità.

Vittorio Veneto piange uno dei suoi imprenditori  più capaci, testimone degli anni d’oro della città, maestro dell’accoglienza, dall’eleganza così naturale, capace di dirigere con maestria, dalla cucina alla sala, tutta la sua squadra, con l’occhio sempre attento ad ogni minimo dettaglio. «Un uomo cordiale ed integerrimo, che ha lavorato tutta la sua vita senza mai risparmiarsi nemmeno quando i problemi di salute lo avrebbero consigliato di rallentare – il ricordo del sindaco Antonio Miatto -. Una professionalità universalmente riconosciuta. È morto un amico mio, ma anche di tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo, apprezzandone le qualità umane e professionali. Un uomo che nella sua modestia ha saputo crescere e farsi amare».

Antonio Palazzi, per tutti Tonino, era originario di Fano, ma era arrivato a Vittorio Veneto nel 1974 per gestire l’hotel Terme. «Questa esperienza ha cambiato totalmente la mia vita – ricordava Palazzi -. Arrivando da Torino, dove ero capo-servizio in un albergo importante, mi sono subito rimboccato le maniche. Ero cocciuto e devo dire che fin da subito ce l’ho fatta».

Per 38 anni il nome di Palazzi è rimasto legato al Terme, accogliendo artisti, sportivi e politici. Tra gli ospiti di cui conservava ricordi indelebili c’erano Marcello Mastroianni e Laura Antonelli. E tra i ricordi più belli legati alla cucina, l’invito ricevuto dal giornalista Maffioli per entrare a far parte del Cocofungo di cui, insieme al Cocoradicchio, è stato uno degli artifici, mettendoci tutta la passione e la professionalità, come era solito fare, impegno riconosciutagli dai colleghi ristoratori un anno fa con un premio alla carriera.


Nel 2013, a 76 anni, per molti sarebbe stato il tempo del riposo. E invece Palazzi decise di proseguire a CastelBrando, dove anni prima aveva maturato un’esperienza. Stare in mezzo alla gente era per lui fonte di vita. Sempre in prima linea: catering, banchetti, matrimoni. E con la sua squadra. E al suo fianco, negli anni del Terme, la moglie Adriana. A chi voleva intraprendere la sua professione, diceva: «Ci vuole assione, sacrificio, umiltà, disponibilità e possibilmente sorridere sempre». E Palazzi era proprio così. Da un anno si era ritirato. Lo si vedeva passeggiare lungo il viale della Vittoria, sempre con quella signorilità che lo ha contraddistinto.
Oltre alla moglie lascia il figlio Paolo, avvocato e presidente del Rotary Club Treviso Piave.

IL CORDOGLIO DI ZAIA
Sulla sua scomparsa è intervenuto il governatore del Veneto Zaia: «Perdiamo un pezzo di storia, un protagonista assoluto dell’immagine della ristorazione veneta e trevigiana in particolare - dice il presidente -. Il suo nome richiama alla mente il Cocofungo, il più vecchio circuito di ristorazione in Italia, ma anche il Cocoradicchio e soprattutto una scuola di accoglienza, fondata su professionalità e tradizione che ha fatto grande nel mondo la nostra regione». «La scomparsa di Tonino a pochi giorni da quella di Arturo Filippini – prosegue - ci lascia nuovamente orfani di un gigante della ristorazione veneta. Era un uomo appassionato della sua professione, appresa ai più alti livelli lavorando duramente da giovane a Milano, fino a esprimerla pienamente all’Hotel Terme di Vittorio Veneto che con lui divenne un riferimento internazionale della cucina. Suo merito indiscusso è stato quello di aver intuito il futuro, coniugando una gastronomia tradizionale, come quella delle nostre terre, con una cultura dell’accoglienza e del servizio in sala basati sulla preparazione e la professionalità ai più alti livelli. È stato un modello per molti colleghi e penso che tutti dobbiamo essergli grati».

«Nei quarant’anni dal 1974 al 2013 al Terme e in quelli successivi a Castelbrando non è stato solo un grande imprenditore del settore che si è dedicato anima e corpo al suo lavoro – prosegue il Governatore -. Fu anche una fonte di idee per diffondere la conoscenza di tutto il territorio come negli anni che fu alla guida del Consorzio di Promozione Turistica di Treviso. Insisteva che la gastronomia veneta aveva le carte in regola per presentarsi in tutto il mondo e, infatti, la portò con successo in Asia, in America e in tutta Europa».

«La scomparsa di Antonio Palazzi mi rattrista e mi lascia sgomento – conclude Zaia –.

Ai familiari esprimo, insieme alle condoglianze, la mia vicinanza, assicurando che il ricordo del loro caro sarà indelebile tra i Veneti che hanno costruito il Veneto come lo conosciamo oggi». 

Ultimo aggiornamento: 22:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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