Truffa delle eredità, i 5 defunti del Nordest: dal bancario all'ex direttore delle Poste, fino al professore

Giovedì 8 Aprile 2021 di Angela Pederiva
Truffa delle eredità, i 5 defunti del Nordest: dal bancario all'ex direttore delle Poste, fino al professore (Foto di Free-Photos da Pixabay)

Un ex direttore delle Poste, appassionato di musica jazz. Un ex bancario, abituato a viaggiare da cittadino del mondo. Un pensionato che conduceva un'esistenza riservata. Una pensionata che era assistita dai servizi sociali. Un ex insegnante, amato da generazioni di studenti. Vite diverse, fra un angolo e l'altro del Veneto e del Friuli, ma accomunate da finali simili: il decesso in casa per cause naturali, l'assenza di parenti e amici stretti, il cadavere scoperto dopo giorni se non addirittura settimane, la notizia sui quotidiani locali. E, soprattutto, un'eredità da assegnare. Sono le cinque storie del Nordest finite sotto la lente delle Procure di Vicenza e di Milano, quasi un terzo dei 17 casi (ma i numeri sembrano destinati a crescere) per cui in giro per l'Italia risultano attualmente in corso accertamenti nei confronti di sei calabresi, accusati a vario titolo di aver almeno provato ad attuare la truffa dei finti testamenti coinvolgendo anche due ignari notai statunitensi, al punto da rendere ora necessaria una rogatoria internazionale.


FRA 2019 E 2020

La maggior parte degli episodi va collocata nell'ultimo biennio. Nel 2019 Montebello (Vicenza) a giugno, Aviano (Pordenone) a luglio, Nogara (Verona) ad agosto, Castelfranco (Treviso) a ottobre; nel 2020 Stanghella (Padova) a settembre.

Le altre vicende, ambientate in Lombardia e in Calabria, in Piemonte e in Sicilia, risalgono invece anche al 2010. Di conseguenza lo stato di avanzamento delle indagini è differente a seconda delle situazioni: il fascicolo aperto a Vicenza dal pubblico ministero Alessandra Bloch, esordio di tutta la serie, si avvia ormai verso la chiusura; l'inchiesta coordinata a Milano dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal sostituto Maura Ripamonti, molto più corposo, è tuttora in pieno corso. Gli accusati sono tutti residenti a Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria: si tratta di Mario e Demetrio Bueti, Filippo Caminiti, Bruno Romano e Cosimo Panuccio, nonché del penalista Giuseppe Marra, che in passato aveva assistito alcuni dei co-indagati nel processo per una maxi-truffa finito in prescrizione e ora si difende: «Ho fatto solo l'avvocato». Le ipotesi di reato, al momento, sono di truffa aggravata, falsità in testamento, falso ideologico e falso materiale in atto pubblico.


I SEQUESTRI

Finora i sequestri di immobili, conti correnti e veicoli, per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro, hanno riguardato le province di Milano, Mantova e Vicenza. In quest'ultimo caso, che temporalmente è stato appunto il primo, sono stati bloccati un appartamento e un deposito bancario da 90.000 euro. Erano i beni dell'ex direttore dell'ufficio postale di Zovencedo, trovato morto nel salotto di casa a Montebello il 3 giugno 2019, quando i vicini chiamarono i carabinieri poiché non lo vedevano da un paio di settimane. Avrebbe dovuto ereditare tutto il suo unico nipote, un ragazzino di 14 anni, figlio del suo compianto fratello e amministrato dalla mamma. Ma il 2 aprile 2020, durante la procedura di successione, era spuntato un testamento, apparentemente firmato nel 2000 a New York e trasmesso in Italia nel 2018, secondo cui l'erede sarebbe stata un'anziana calabrese. I familiari del 65enne avevano però dimostrato che sul suo passaporto non c'era alcun timbro di ingresso negli Stati Uniti

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IN VENDITA

Un po' com'è accaduto in Lombardia, dove addirittura i due defunti non avevano nemmeno il documento per l'espatrio e ciononostante risultavano aver formalizzato le loro ultime volontà davanti ai notai americani Carmine J. Guadagno e Cirino Liotta. Nel caso di Milano, dove un 70enne era stato trovato morto nove mesi dopo il decesso (l'ultima pagina del calendario era di febbraio, il rinvenimento avvenne a novembre), l'amministratore di condominio ha notato strani movimenti nell'abitazione e ha allertato il curatore testamentario, facendo scattare i sequestri a dicembre. Invece a Mantova, dove nessun parente si è fatto avanti, gli immobili erano già stati messi in vendita quando sono intervenuti gli inquirenti. 


I DOCUMENTI

Approfondendo queste vicende, in particolare la Procura di Milano ha disposto le perquisizioni a carico dei calabresi, facendo sequestrare computer e documentazione cartacea, come certificati di morte rilasciati dai Comuni e articoli di giornale su cui erano indicati i nomi di altri anziani deceduti in solitudine, fra cui appunto quelli del Nordest. Ora i pm Fusco e Ripamonti intendono capire se quei profili stessero ancora in lista d'attesa, o se fossero già oggetto dei propositi di truffa. Per questo sono state delegate le verifiche alle competenti stazioni dei carabinieri del Veneto e del Friuli, oltre che delle altre regioni interessate. Nel caso di Castelfranco, tuttavia, sembrerebbe già certo il tentativo di raggiro riguardante l'84enne ritrovata pressoché mummificata dopo un mese in cui gli assistenti sociali non riuscivano più ad avere contatti con lei, tanto che la Procura ha prescritto che vengano sentiti i suoi eredi legittimi.


LE ANOMALIE

Non certo quelli indicati nel testamento finito sotto inchiesta, pieno di vistose anomalie alla pari degli altri: atti scritti ora in italiano e ora in inglese, ma con «errori grossolani» e con l'indicazione di indirizzi inesistenti, quali ad esempio «99 Teaneck Ridge Fiel Pk». Gli inquirenti sospettano che siano stati scannerizzati veri documenti notarili americani e che siano stati modificati con i dati dei defunti italiani, all'insaputa dei professionisti newyorkesi. Perciò saranno effettuati dei rilievi di polizia scientifica, ma sarà necessario attendere i tempi della rogatoria internazionale.

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