Tentato omicidio a Mogliano. Il prof in fuga e poi lo schianto. Nell'auto trovato il coltello insanguinato. La moglie è stata dimessa

Sabato 29 Gennaio 2022 di Valeria Lipparini e Barry F. Mason
Tentato omicidio a Mogliano. Il prof in fuga e poi lo schianto. Nell'auto trovato il coltello insanguinato. La moglie è stata dimessa

MOGLIANO VENETO - Ha accoltellato la moglie. Poi, è salito sulla sua auto dandosi alla fuga. Fuga terminata in via Volta, nella zona artigianale di Mogliano, contro un palo della segnaletica stradale. Quando è stato bloccato dai carabinieri, nell'autovettura è stato rinvenuto il coltello con cui ha ferito la moglie. Ancora sporco di sangue. L'arma è stata posta sotto sequestro. E sarà, adesso, la Procura presso il Tribunale di Treviso a decidere se farla analizzare. Mentre Rosario Magliarisi, professore alle scuole superiori di Camposampiero, è stato fermato con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e tentato omicidio nei confronti della moglie Renata Vedovato. È stato associato alle carceri di Treviso, dove si trova tutt'ora in attesa di convalida del fermo. L'avvocato di fiducia Guido Simonetti, del foro di Venezia, è in attesa che gli venga notificato il giorno dell'udienza di convalida. E non ha ancora sentito il suo assistito. Ci sono, però, notizie confortanti sulle condizioni di salute della moglie, la quale è stata portata in ospedale e, dopo essere stata visitata e medicata, è stata dimessa con una prognosi di 15 giorni per le ferite riportate.


I FATTI

La moviola di un fatto che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche, si riavvolge.

Tutto parte giovedì pomeriggio, verso le 16. Teatro dell'inferno che scoppierà in una manciata di minuti, di lì a poco, una villetta a schiera a Noale, in via Arta Terme, dove abita la coppia con i due figli. Il movente è ancora tutto da verificare. Ma dalle prime indagini sembra che la molla scatenante sia stata la gelosia. Poi trasformatasi in furia violenta. Una scenata in piena regola, con toni alti e qualche insulto, tanto da preoccupare il figlio più grande che telefona alla zia. E le chiede aiuto. La donna capisce subito che qualcosa non va. Allerta l'altra sorella e insieme partono da Santa Maria di Sala verso Noale. Quando arrivano l'uomo è fuori di sè. Ha già il coltello in mano. E a quel punto colpisce la moglie alla testa e alla mano destra. Nel tentativo di strappargli l'arma anche una delle due sorelle viene ferita lievemente al capo. Renata riesce però a uscire di casa e cerca aiuto dai vicini mentre Magliarisi sale sulla sua Fiat Tipo e scappa. Con sè ha il coltello usato contro la moglie. L'uomo dirige l'auto verso Scorzè, Zero Branco e poi Mogliano. Ma l'ordine di ricerca di una Fiat Tipo grigia è stato diramato. Comincia la caccia all'uomo. Il fuggitivo, braccato, viene intercettato in tempo reale da una pattuglia dei carabinieri di Mogliano, grazie alla collaborazione prestata dai Carabinieri della Compagnia di Mestre. Magliarisi non regge. Perde il controllo dell'auto che si schianta contro un cartello stradale in via Volta a Mogliano. Sono le 19. I carabinieri, che procedono al fermo, trovano all'interno dell'auto il coltello usato poco prima per ferire la moglie. E lo sequestrano.


IL TESTIMONE

L'incidente crea scompiglio tra i residenti. «Ho sentito un botto e sono corso fuori a vedere ha detto Christian Battistini che lavora a R4 presso il vicino concessionario Renault all'inizio non riuscivamo a capire molto bene di cosa si trattasse, sembrava un banale incidente di qualcuno che non vedendo il cordolo aveva scavalcato il marciapiede e buttato giù il cartello stradale». L'auto si schianta davanti al parcheggio dove ha sede la casa degli Alpini. «Siamo subito usciti a vedere continua Battistini anche perchè solitamente parcheggiamo le nostre vetture proprio negli spazi davanti alla sede degli alpini ed eravamo preoccupati. È stato a quel punto che ho visto un'auto ferma davanti all'incrocio, aveva lasciato per terra alcuni rottami, si è spostata con una successiva manovra cercando di nascondersi dietro alle altre auto parcheggiate poco più avanti, ma non si vedeva nessuno che fosse alla guida. Subito dopo sono arrivate 5 auto delle forze dell'ordine a sirene spiegate e hanno raggiunto il conducente, catturandolo e portandolo via. Solo in quel momento abbiamo capito che si trattava di un fatto grave, e poi abbiamo saputo ieri cosa era successo e abbiamo capito il perchè di alcuni posti di blocco che si erano visti in zona».

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