L'archivio della banca custodisce e racconta la storia del paese di Tarzo

Domenica 22 Novembre 2020 di Chiara Dall'Armellina
L'archivio della banca custodisce e racconta la storia del paese

TARZO (TREVISO) - Andando sulla homepage della Banca Prealpi SanBiagio e cliccando su Territorio appare una voce piuttosto curiosa dato il contesto: Biblioteca.

Si tratta di un vero e proprio archivio di documenti corredato a un patrimonio di circa 730 libri, riorganizzato dopo un accurato lavoro di studio e catalogazione effettuato nel 2019, che ha dato vita a questa biblioteca, ospitata nella vecchia struttura del Credito Cooperativo in piazza a Tarzo, disponibile alla consultazione e quindi aperta al pubblico, previo appuntamento. Il patrimonio di documenti e testi racconta uno spaccato del territorio pedemontano e riunisce testimonianze molto diverse tra loro, che provengono dalla Cassa rurale e artigiana di Montaner fondata nel 1894 con l'esplicativo nome di Cassa dei prestiti, dall'omonima di Revine, istituita nel 1896 e infine dalla Cassa rurale e artigiana di Tarzo del 1963, diventata poi Banca delle Prealpi, inglobando le due precedenti e dal 2019 Prealpi SanBiagio. 


LE COMUNITÀ

La loro storia, ormai secolare, nasce in seno alle piccole comunità rurali che necessitavano di sostegno economico e si rivolgevano, in prima battuta, alle persone più fidate: i sacerdoti. Sono proprio loro, che conoscono personalmente i parrocchiani, a raccogliere i disagi e le necessità delle famiglie e delle piccole imprese, promuovendo la nascita di questi istituti, nati grazie alle disponibilità di un certo numero per lo più di agricoltori abbienti, disposti a investire sui concittadini e sulle risorse dei loro territori, nella lungimirante intuizione che solo così la comunità si sarebbe salvata, consolidata, e sviluppata. La storia ha dato ragione a questo sistema: nel tempo i paesi dove le casse rurali si sono radicate hanno ottenuto risultati straordinari in termini economici, dando nuova linfa al territorio nei periodi più difficili, dal secolo scorso a oggi. I documenti d'archivio attestano quest'evoluzione rivelando particolari anche intimi delle famiglie, che dovevano convincere la banca a farsi dare un fido, facendo filtrate la storia della popolazione e l'aiuto che il denaro concesso e restituito ha dato nel tempo. 


IL RISCHIO

«Il rischio di cadere nelle mani degli usurai è sempre stato piuttosto elevato e la fiducia tra istituto e cliente ha salvato molti dalla rovina, un principio quello della fiducia che tuttora è uno dei capisaldi imprescindibili dell'istituto - afferma Rossella Maset, responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne - Io mi fido di te, ma tu sei disposto a rischiare su te stesso? La credibilità e la responsabilizzazione riducono i rischi e di nuovo si innesca il meccanismo della fiducia». Di questo e di molto altro parla la mole di documenti messi a disposizione del pubblico, che comprende non solo atti tecnici della banca come statuti, verbali, bilanci, ma anche documenti privati di cui non si è riusciti a ricostruire come siano finiti fra quei materiali. In particolare, dall'archivio di Revine, proviene il Fondo Dino e Angelo Favero, databile tra il 1841-1944 circa, che comprende libri, quaderni e cedolini paga di due fratelli che apparentemente nulla hanno a che fare con la banca. Le curatrici della catalogazione, Nadia Giacomini e Barbara Chiarini, hanno organizzato anche i testi che spaziano per argomenti e tipologie: dalle monografie, ai cataloghi di mostre, ai testi di storia locale e di arte, ai volumi di storia delle banche, ai libri per ragazzi, fino alle tesi di laurea. Una buona parte del materiale è riconducibile alla mission della banca che si prefigge di sostenere la cultura e lo studio del territorio. 


I VOLUMI

«Alcuni testi sono unici spiega il presidente Carlo Antiga Si tratta di libri di grande interesse, ma di tiratura limitata, rimasti solo a noi, ora a disposizione di chiunque voglia consultarli. Con la biblioteca abbiamo creato un presidio culturale per la comunità, che rafforzi il legame con il territorio in una logica di cooperazione che per noi è fondamentale». Si possono trovare tra gli altri i volumi de La Banca Prealpi per l'arte, che ricorda la quantità di straordinarie opere di valore presenti nella pedemontana, salvate grazie all'intervento dell'istituto, ma anche il libro di poesie Da sponda a sponda di Luciano Cecchinel, vincitore del premio Viareggio-Rèpaci 2020 e i fantastici fumetti di Alex Dream, protagonista da due anni anche del Treviso Comic Book Festival. Alex Dream è un ragazzino che vive una serie di avventure con una morale, legata anche alla gestione del corretto uso del denaro, espressione di quei principi cari all'istituto, raccontanti con simpatia. Banca Prealpi SanBiagio ha un occhio di riguardo verso i giovani, a cui dedica molte iniziative. 

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