CARBONERA - «Quando verranno ad abbattere questi alberi, prenderò la scala e salirò in cima». Per tentare un'ultima, disperata opposizione al taglio delle sue amate piante, ben dodici, lì da almeno cinquant'anni. A salire sulle barricate, in difesa degli alberi in questione, è Adriana De Marchi, proprietaria della villa dal cui giardino è stata espropriata un'area di circa 180 metri quadrati, quella su cui si stagliano le piante da tagliare, per consentire la costruzione della nuova rotatoria all'incrocio tra via Fiume Melma, via Salvo D'Acquisto e via Brigata Marche.
LA MOBILITAZIONE
La signora Adriana non ci sta e sta cercando di mobilitare più forze possibili per evitare l'abbattimento degli alberi: «Vorrei far capire alla sindaca Federica Ortolan e agli amministratori che bisognerebbe trovare un compromesso amichevole e accettabile dice l'anziana Ho sempre pensato che la rotatoria ci voglia, ma non in questo modo.
LA RISPOSTA
Pronta la risposta della sindaca Ortolan: «Il progetto - spiega - è passato non solo al vaglio dei tecnici comunali, ma anche di quelli della Provincia. La stessa signora De Marchi ha più volte incontrato me e i tecnici: le è stato chiarito che non c'è un modo di modificare il progetto rispettando quanto previsto dalle norme e dai criteri di sicurezza dell'opera. Siamo di fronte a caso classico: opera da fare, ma non nel proprio orto o nel proprio giardino». Come a dire che il privato deve farsene una ragione e che è venuta l'ora di dare risposta a un'esigenza più generale. «E' il momento di procedere speditamente con un'opera da tanti anni attesa dai cittadini di Carbonera conclude Ortolan - e dalle centinaia di persone che negli orari di punta si trovano puntualmente incolonnati lungo via Castello». Una visione che Adriana non condivide affatto, continuando a sostenere strenuamente le sue ragioni. E annunciando, se sarà necessario, di essere determinata a mettere in atto azioni eclatanti, malgrado i suoi 82 anni, per impedire il taglio degli alberi e l'avvio del cantiere sul proprio terreno per la realizzazione di un intervento che per l'anziana non solo è troppo impattante, ma rischia di non essere neppure del tutto efficace.