Truffa Superbonus 110%, giornata cruciale per Casa Zero. La Cassazione deciderà sul ricorso per il sequestro

Lunedì 16 Gennaio 2023 di Laura Bon
Truffa Superbonus 110% casa zero decisione corte di cassazione

NERVESA (TREVISO) - Giornata cruciale per Casa Zero. Oggi, 16 gennaio, è infatti attesa la decisione della Corte di Cassazione in merito al ricorso presentato dai legali dell'azienda di Nervesa in merito al sequestro di 8,2 milioni di euro disposto dal tribunale di Treviso che, di fatto, ha bloccato i conto correnti della società e congelato la sua operatività.

Se dovesse essere accolto, per Casa Zero si profilerebbe un quadro diverso, con la speranza di rimettere in piedi l'attività.

Sono 400 i proprietari messi in difficoltà da Casa Zero

Intanto Michele Valle, presidente del comitato "Quelli che aspettano Casazero", che accoglie oltre 400 proprietari messi in difficoltà dalle vicende del gruppo che ha a Nervesa il cuore, ha indirizzato una lettera all'onorevole Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, già autore di prese di posizione sul tema. Dal testo emerge, in sostanza, la richiesta che i proprietari non debbano fare le spese di quanto sta accadendo. «Il comitato - dice Valle - nasce con lo scopo di tutelare gli interessi dei committenti nei rapporti con le società del Gruppo Casa Zero, a cui a inizio agosto la Guardia di Finanza di Treviso ha contestato una presunta truffa da 24 milioni di euro in crediti d'imposta legata al Superbonus 110%». Da allora «le attività del general contractor si sono fermate per mancanza di liquidità (ha dovuto sospendere il pagamento degli stipendi dei circa 160 dipendenti) e questo ha impedito a molti cantieri di avviarsi e di raggiungere lo stato di avanzamento lavori al 30% entro fine settembre». Una questione che coinvolge centinaia di persone: «Committenti di tutto il nord Italia tra Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia». Per loro, le vicende di Casa zero, unite all'evoluzione delle normative in materia di super bonus, si stanno trasformando in un gravissimo problema: infatti «la rimodulazione del Superbonus per i condomini sul 2023 e la mancata estensione per le unità unifamiliari hanno rappresentato un tradimento delle aspettative. Nel primo caso perché si è andata a ridimensionare a ridosso dell'inizio dell'esercizio per il 2023. Nel caso delle unifamiliari, perché elementi oggettivi hanno reso in molti casi impossibile il raggiungimento del Sal del 30% entro il 30 settembre 2022, e solo per coloro che lo hanno raggiunto permetterà di beneficiare ancora del 110% sulle spese sostenute fino al 31 marzo 2023».

Il giudizio

Il giudizio è severo: «Stiamo assistendo a una cannibalizzazione del settore edile, in cui da un lato le numerose difficoltà interpretative di una norma scritta male e modificata 24 volte in 36 mesi hanno portato imprese a sbagliare e interrompere le attività in seguito a indagini e sequestri preventivi; dall'altro a sospendere lavori avviati sulle unifamiliari per concentrarsi sui condomini». Di qui la richiesta al Governo di rivedere «la scadenza del Superbonus per le unifamiliari, nelle more dei general contractor impossibilitati a eseguire i Sal nei tempi concordati, perché posti sotto indagine». Anche perché nessuno avrebbe mai pensato che «per famiglie ordinarie, per bene, oneste, la possibilità offerta dallo Stato di efficientare la propria casa si trasformasse in un incubo da levare il sonno e portare addirittura - senza esagerazione - a meditare gesti estremi».

 

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