«Non farlo, aspetta, parliamone»: ma lo studente molla la presa e si lascia cadere dal cavalcavia. Morto a 26 anni

Mercoledì 4 Novembre 2020 di Alberto Beltrame
«Non farlo, aspetta, parliamone»: ma lo studente molla la presa e si lascia cadere dal cavalcavia. Morto a 26 anni
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TREVISO - Ha scavalcato il parapetto e si è lanciato nel vuoto, precipitando da oltre dieci metri, lasciandosi cadere dal cavalcavia della stazione. A nulla sono valsi i tentativi di poliziotti e carabinieri, ma anche di alcuni passanti, che invano hanno cercato di convincerlo a desistere, a tornare sul marciapiede e riavvolgere il nastro, scrollandosi di dosso quel brutto incubo. Il giovane, un 26enne italiano di origini straniere, nato in Emilia Romagna ma cresciuto in città, non ha voluto prendere la mano protesa degli agenti della polizia che ieri, poco dopo le 17, si sono precipitati sul sovrappasso, all'altezza di via Marco Polo, dopo l'allarme lanciato da una ragazza che aveva subito capito le intenzioni del 26enne.

Ragazzo si lancia dal cavalcavia

I tentativi di mediazione sono stati vani. Il giovane, studente universitario, ha concesso agli agenti di rivolgergli solo poche parole prima di mettere in pratica i propri propositi, mollando la presa della balaustra e gettandosi dal cavalcavia. L'impatto sull'asfalto è stato fatale e nulla hanno potuto gli operatori del 118 arrivati subito dopo in via Marco Polo. Per 20 interminabili minuti hanno continuato a praticargli il massaggio cardiaco, poi sono stati costretti a dichiararne il decesso. Restano da capire i motivi del gesto, stando alle prime ipotesi legato a una grave forma depressiva, che avrebbe anche costretto il 26enne a chiedere aiuto anche ai servizi dell'Usl.


Studente suicida: cosa e successo

Erano le 17 ieri pomeriggio quando alla sala operativa del 113 è arrivata la telefonata di una ragazza. È stata lei la prima a notare quel giovane sul cavalcavia, all'angolo della rampa del Terraglio, aggrappato alla balaustra. Nel giro di pochi minuti si sono precipitati sul posto le pattuglie dei carabinieri, delle volanti e della polizia locale di Treviso, che ha subito chiuso l'accesso di via Marco Polo alle auto. Gli agenti della questura sono riusciti ad avvicinarsi al ragazzo, e hanno tentato subito di dissuaderlo. «Non farlo, aspetta, parliamone» dicevano. Ma lui dava tutta l'impressione di non ascoltarli. Non sentiva nemmeno le parole di alcuni passanti, compresi gli attivisti della Casa dei Beni Comuni che si erano trovati nella loro sede sotto il sovrappasso. Anche loro hanno cercato di dissuaderlo, di convincerlo a non farlo. Ma pochi secondi dopo il 26enne si è lanciato, davanti agli sguardi attoniti di diverse persone. Senza lasciare il tempo agli agenti di cercare di instaurare un dialogo, senza permettere loro di pianificare un'azione diversa, magari tentando di sorprenderlo alle spalle, per bloccarlo prima che fosse troppo tardi. Niente di tutto questo, purtroppo.Video

 

Chi era il suicida

Il volo di oltre 10 metri è stato fatale. Il giovane, infatti, è caduto sbattendo violentemente la testa. Gli operatori del 118 però non volevano arrendersi. Hanno fatto di tutto per cercare di strapparlo alla morte, continuando per decine di interminabili minuti con le manovre rianimatorie. Poi lo sconforto e l'amarezza per non aver potuto fare nulla per salvarlo. La polizia ha sentito alcuni testimoni per cercare di ricostruire quanto accaduto con precisione e chiarire le cause del gesto del 26enne, che non avrebbe lasciato biglietti. Ulteriori accertamenti saranno effettuati nella giornata di oggi, ma al momento sarebbero state escluse motivazioni non collegate a una situazione psicologica delicata. Il 26enne, nato a Ferrara, aveva frequentato le scuole superiori a Treviso e, fino a un paio di anni fa, aveva allenato una squadra di calcio (pulcini) in un comune dell'hinterland. Era iscritto all'università di Padova, alla facoltà di Giurisprudenza.

Nelle prossime ore, per fare luce sull'intero quadro, verranno sentiti anche i familiari. 

Si lancia dal cavalcavia dopo trattativa con gli agenti: morto giovane di 26 anni

TREVISO - Alle 17 di oggi, 3 novembre, un giovane si è gettato dal cavalcavia della stazione a Treviso. Il ragazzo, 26enne, dopo una trattativa con gli agenti che hanno cercato di dissuaderlo, si è gettato nel vuoto. Pochi minuti dopo, nonostante i soccorsi, è spirato. Sos Suicidi.

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 11:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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