Studenti senza Green pass: gli autobus ne lasceranno a piedi 18mila

Domenica 28 Novembre 2021 di Mauro Favaro
Dal 6 dicembre sarà obbligatorio il Green pass per viaggiare in autobus

TREVISO - Sono 18mila gli studenti trevigiani tra i 12 e i 19 anni che rischiano di rimanere a piedi, senza poter andare a scuola. Il 26,2% dei ragazzi in questa fascia d’età non si è ancora vaccinato contro il Covid. E dal 6 dicembre potranno salire a bordo di autobus e corriere solo se prima si saranno sottoposti a un tampone, con esito negativo. Tra una settimana, infatti, scatterà la stretta annunciata dal governo: anche per prendere i mezzi pubblici bisognerà essere in possesso almeno del Green pass base. Per chi non è vaccinato o non è guarito entro 6 mesi, non resteranno che i test periodici per ottenere la certificazione verde temporanea.

L’alternativa, oltre a vaccinarsi, è che le famiglie si organizzino in modo diverso: portando i figli a scuola oppure facendoli andare autonomamente a piedi, in bicicletta e così via. Negli ultimi giorni la Mom è stata subissata di telefonate e messaggi da parte di genitori: «Ma se mio figlio non avrà il Green pass, verrà lasciato a piedi alla fermata?», è la domanda ricorrente. Ad oggi non c’è una risposta netta: non ci sono ancora i dettagli operativi del nuovo decreto. Domani il prefetto Maria Rosaria Laganà dovrebbe fare il punto in una videoconferenza generale con il ministro dell’Interno, Luciana Larmogese. «Stanno girando delle bozze: alcune contengono delle cose, alcune altre. Per ora stiamo facendo dei ragionamenti: ci riuniremo non appena il decreto verrà pubblicato – spiega il prefetto – in gioco qui c’è anche la normale attività scolastica. Si tratta di una partita molto delicata». Martedì, poi, gli istituti si confronteranno con l’ufficio scolastico di Treviso.

I PROBLEMI

Questo incontro era già stato fissato. Si parlerà della crescita dell’epidemia: sono in tutto 296 le classi alle prese con contagi da Covid (75 in quarantena e 221 in monitoraggio). Ma inevitabilmente ora verrà affrontato anche il nodo trasporti. I primi a chiedere chiarezza sono proprio gli studenti. «Alcuni si sono rivolti a noi con una certa preoccupazione – rivela Anna Durigon, preside del turistico Mazzotti di Treviso – la sensazione, comunque, è che molti studenti si siano già vaccinati». Altri la vivono diversamente. «Sentiamo che molti ragazzi sono contenti: vedono il Green pass per il trasporto pubblico come un’ulteriore forma di tutela in un momento in cui i contagi stanno salendo – spiega Emanuela Pol, preside del Planck di Lancenigo, istituto che nell’ultima settimana è passato da 1 a 4 classi in quarantena – i timori riguardano le modalità operative. Adesso, ci dicono, ci sono già dei rallentamenti con i tutor che gestiscono i flussi delle persone verso i mezzi. E il controllo del Green pass potrebbe rendere tutto ancora più complesso». Il presidente di Mom, Giacomo Colladon, si è già confrontato con Asstra, l’associazione di categoria nazionale del mondo del trasporto. «Da quanto sta emergendo, sembra che il controllo del Green pass tra i passeggeri non sarà in capo alle aziende – specifica – l’ipotesi al momento più accreditata è che le verifiche possano essere svolte dalle forze dell’ordine, a campione. C’è poi anche un dato economico, non secondario: se una parte consistente dei passeggeri non vaccinati decidesse di non prendere i mezzi per non dover fare il Green pass, questo si tradurrebbe in una perdita secca per tutte le aziende del trasporto pubblico locale».

LE ENTRATE

Mom lavora soprattutto con gli studenti: solo gli abbonati sono circa 30mila all’anno. La società non può pensare di organizzare i controlli in modo autonomo pure perché il personale scarseggia. Una trentina di autisti no pass sono sempre a casa, senza stipendio. E nell’ultimo periodo si è registrato anche un picco di malattie, fino ad arrivare a quota 35, che ha costretto Mom a tornare a tagliare alcune corse. Ieri sono state 33 quelle non garantite. «Abbiamo messo a guidare tutti: gli autisti che fanno straordinari, gli impiegati con l’abilitazione e anche i meccanici – conclude Colladon – e c’è un altro problema: se i meccanici devono guidare, si fatica a portare avanti la manutenzione di autobus e corriere. In queste condizioni possiamo reggere solo per pochi mesi». E una parte è già passata. Non è finita. Dal 15 dicembre entrerà in vigore l’obbligo vaccinale per tutti gli insegnanti, così come per gli Ata. È vero che il 90% del personale delle scuole trevigiane si è vaccinato. Ma bisogna capire cosa farà il resto, che adesso lavora con i test periodici e i pass temporanei. «Ci possono essere in media un paio di casi per istituto – tirano le fila i presidi della Marca – ma se questi insegnanti decideranno di non vaccinarsi, restando a casa, sostituirli non sarà affatto semplice: la coperta è già corta»

Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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