TREVISO - Studentessa di Medicina allontanata e insultata dalla schiera No vax- No Green pass. Il motivo? Aver chiesto se i manifestanti conoscevano davvero le nozioni mediche sbandierate sui cartelli. «Non sanno neanche di che cosa parlano - afferma la giovane, indignata sotto la mascherina - è anche colpa loro se il virus continua a circolare e a mutare». Ieri pomeriggio a Treviso è andata in scena l’ennesima protesta organizzata dal variegato fronte dei “ribelli”. Circa 200 persone si sono radunate sul bastione di San Marco, lungo le mura, lontano dalle piazze dopo il malcontento degli esercenti. Niente mascherine, poca attenzione al distanziamento e i soliti cartelli. Mancava la scritta minacciosa contro il governatore Luca Zaia che nelle ultime due settimane era comparsa a San Vendemiano prima e sul bastione poi. In compenso c’era l’accostamento, ormai diventato un must, tra la svastica e la siringa: «No a nazisieri. Io uccido più di 100 guerrieri».
Un altro cartello elencava i presunti effetti collaterali del preparato anti Covid, tra cui la miocardite. Ed è proprio di questo che la studentessa ha chiesto conto. Perché passino le farneticazioni complottiste sul nuovo ordine mondiale, su una fantomatica dittatura sanitaria, sulla «ingiusta discriminazione» di chi essendo sprovvisto di Green pass non potrà accedere al posto di lavoro. Ma di fronte alla medicina strumentalizzata dai No vax non poteva fare finta di niente. «Mi hanno aggredita a parole» - racconta subito dopo.