Strada Ovest, inseguimento nel traffico: arrestato un latitante albanese di 35 anni

Venerdì 18 Giugno 2021 di Serena De Salvador
Strada Ovest, inseguimento nel traffico: arrestato un latitante albanese di 35 anni
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TREVISO - Un inseguimento a forte velocità, nel pieno della mattina a e lungo il trafficatissimo viale della Repubblica, si è concluso con l'arresto e la carcerazione di P.E., un 35enne albanese con una sfilza di precedenti penali per furto. E si sospetta che anche i 5.380 euro trovati dentro la sua auto fossero provento di qualche crimine, dal momento che l'uomo era ricercato.

A bloccarlo e ammanettarlo nella tarda mattinata di martedì sono stati gli agenti della Squadra volante della questura che lo hanno intercettato durante un servizio di controllo.


LA FUGA
Il rocambolesco inseguimento che ha portato alla cattura dello straniero è cominciato alle 10.30 di martedì. Una pattuglia della polizia stava percorrendo viale della Repubblica in direzione dell'area Appiani, quando lungo la strada ha incrociato nell'altro senso di marcia un'auto di grossa cilindrata che viaggiava a velocità molto alta, ben superiore al limite consentito. A quell'ora inoltre il viale è particolarmente trafficato, quindi il rischio di causare un incidente e coinvolgere altri automobilisti era concreto. Gli agenti hanno perciò fatto inversione e si sono lanciati all'inseguimento della berlina. Il conducente unica persona a bordo se ne è subito reso conto. Anziché rallentare e fermarsi ha però accelerato, cercando anche di seminare i poliziotti. Appena prima dell'incrocio con viale Monfenera si è portato sulla corsia di destra, come a voler svoltare, ma all'ultimo istante, nonostante il semaforo rosso, ha fatto una brusca manovra e ha proseguito lungo viale Repubblica rischiando di scontrarsi con gli altri veicoli.


L'ARRESTO
Nonostante il tentativo di fuga, l'albanese è stato bloccato e costretto ad accostare qualche centinaio di metri dopo. Quando gli hanno intimato di scendere dall'auto e gli hanno chiesto perché stesse correndo a quel modo e avesse fatto quelle manovre pericolosissime, lui si è limitato a rispondere: «Non lo so, sono venuto in Italia solo per le vacanze, non sono di queste parti». Una palese bugia, perché il 35enne per la giustizia italiana è da anni un volto notissimo. Lo straniero è stato portato in questura e l'auto è stata perquisita, rivelando nuove sorprese che hanno incrinato la sua posizione. Nell'abitacolo sono infatti stati trovati 5.380 euro in contanti, ma quando gli è stato chiesto da dove provenissero lui ha di nuovo dato solo risposte confuse ed evasive. A quel punto l'identificazione attraverso i database di polizia ha permesso di chiudere il cerchio: si è scoperto che l'albanese bazzica per l'Italia da sempre e in passato era stato denunciato e arrestato molte volte, fornendo decine di alias diversi per confondere le forze dell'ordine. Raramente ci è riuscito, perché sulla sua fedina penale risultavano molti precedenti penali sia per furto che per reati contro la persona. Inoltre era anche latitante, perché destinatario di un ordine di cattura: dopo una serie di condanne emesse dai tribunali di Pavia e Milano aveva fatto perdere le sue tracce, ma ora è stato arrestato e sconterà i prossimi due anni e otto mesi nel carcere di Santa Bona.

Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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