Stefanel smembrata in due lotti: corsa contro il tempo per la vendita

Venerdì 19 Giugno 2020
La Stefanel è ufficialmente in vendita

PONTE DI PIAVE - Il commissario straordinario Raffaele Cappiello non ha perso tempo: ottenuto il via libera dal ministero dello Sviluppo economico, ha subito pubblicato il bando per raccogliere manifestazioni da parte di investitori interessati a rilevare la Stefanel. Nell'essere posto in vendita, per la precisione, il gruppo è stato suddiviso in due pacchetti, i quali potranno anche (ma non necessariamente) essere oggetto di offerte separate.

DUE PACCHETTI
Innanzitutto la capogruppo, la Stefanel spa, ovvero l'azienda di abbigliamento vera e propria, con il marchio, l'immobile del quartier generale a Ponte di Piave, la rete degli oltre trenta negozi diretti situati in Italia, più eventuali partecipazioni in altre società estere. Scongiurati dunque i timori, su uno possibile spezzatino, con le varie attività aziendali messe sul mercato in modo distinto (con il rischio che qualcuno si accaparrasse il pezzo pregiato del marchio, lasciando il resto al proprio destino). Il secondo lotto, invece, riguarda la Interfashion, società che produce e distribuisce capi di vestiario con la griffe High, a sua volta posseduta da un controllata lussemburghese. 

LE SCADENZE
Gli interessamenti dovranno pervenire all'amministrazione straordinaria, regime a cui l'industria trevigiana è sottoposta dallo scorso settembre, entro la mezzanotte (ora italiana) del prossimo primo luglio. Dovranno essere vagliate, per poi passare alla fase delle offerte vincolanti e, infine, all'aggiudicazione. L'obiettivo è comunque velocizzare quanto più possibile i tempi. Anche perché, nel frattempo, l'indebitamento finanziario netto dell'impresa sta peggiorando: al 30 aprile era di 97,1 milioni di euro, due in più di fine dicembre, e i negozi non hanno riaperto dopo il lockdown. 

LA SITUAZIONE
Finora, in questi mesi, non risulta che qualcuno si sia fatto avanti, in modo deciso, per acquisire l'azienda la cui maggioranza detenuta dai fondi Oxy e Attestor, mentre il patron Giuseppe Stefanel mantiene una quota minoritaria. Ora, però, naturalmente c'è una richiesta esplicita per sondare il mercato. A seguire l'evoluzione della vicenda sono innanzitutto gli oltre duecento dipendenti, una quarantina dello stabilimento di Ponte di Piave, il resto della rete dei negozi. I primi, in parte stanno lavorando, anche in smart working. La cassa integrazione scade il 31 agosto, l'obiettivo è rinnovarla: «Puntiamo a tenere i lavoratori dentro alla fabbrica il più possibile - spiega Cristian Iannicelli della Filctem Cgil Treviso - proprio per poter così capire se qualcuno avanzerà delle proposte e, a quel punto, valutarle e decidere quali posizioni prendere».
Mattia Zanardo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci