Stalking all'ex, il romeno si difende: «Era lei che mi provocava con i messaggi»

Martedì 4 Aprile 2023 di Valeria Lipparini
Stalking all'ex, il romeno si difende: «Era lei che mi provocava con i messaggi»

TREVISO - Ha deciso di parlare. E di raccontare la sua verità il 36enne romeno Daniel Ionut Neculae, arrestato per stalking, danneggiamento e incendio nei confronti dell'ex compagna, una connazionale, barista di 32 anni, con una bimba ancora piccola. «Era lei che mi provocava. Mi ha mandato dei messaggi e mi tendeva trappole. Io l'amo ancora» ha detto ieri, di fronte al giudice dell'udienza preliminare, Cristian Vettoruzzo, all'interrogatorio di garanzia, difeso dall'avvocato Giovanna De Rosa.

Ha, però, ammesso di averla tempestata di messaggi via chat. «Lei mi inviava le foto insieme al suo nuovo compagno in atteggiamenti inequivocabili. Mi provocava. E io le scrivevo di tornare insieme». I messaggi che quest'uomo inviava alla sua ex non profumano di dolcezza. Non sono carezze, ma piuttosto pugni nello stomaco. Le ha scritto, ed è documentato e depositato nell'atto di denuncia che la donna ha presentato contro l'uomo: «O torniamo insieme oppure moriamo insieme. Scegli come vuoi morire...o ti butto l'acido addosso così non ti guarda più nessuno oppure ti dò fuoco alla macchina». Ma anche: «Ti ammazzo prima che arrivi la polizia». La notte prima dell'arresto, in casa degli amici che lo ospitavano, le aveva inviato l'ennesimo, inequivocabile, messaggio: «Prima o poi ci troveremo occhi negli occhi e la polizia non arriverà in tempo».


L'ARRESTO
L'uomo, arrestato lo scorso 29 marzo in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Marco Biagetti e di un mandato di arresto europeo perchè in patria deve scontare 8 anni e 10 mesi per reati contro il patrimonio, racconta un'altra verità anche in relazione ai mazzi di fiori che ha portato fuori dalla scuola frequentata dalla figlia della vittima. «Avevo due mazzi - ha spiegato, grazie al traduttore, al gip - uno per la piccola e uno per la mia ex. Lei li ha buttati via. Poi, il giorno dopo mi ha telefonato per chiedermi scusa e mi ha invitato a portarglieli di nuovo a casa, dove abita, vicino allo stadio Tenni. Quando sono arrivato sotto la sua abitazione, ho alzato gli occhio e l'ho vista sul terrazzino che mi filmava con il telefonino. Poi ho sentito arrivare la polizia e me ne sono andato».


LA STORIA
Il gip ha chiesto conto a Neculae anche della condanna per minacce sempre alla ex: un anno, pena sospesa e non menzione. L'episodio risale all'8 marzo del 2022, quando era piombato in casa della donna e l'aveva intimidita con un coltello. Lei lo aveva lasciato qualche mese prima, quando aveva scoperto il suo passato criminale. Ma lui non aveva mai accettato l'addio. «Mi aveva denunciato, ma poi aveva ritirato la denuncia ed eravamo tornati insieme - ha detto al giudice - Io sono ancora innamorato di lei, ma lei adesso non mi vuole più. Però, non sono certo io l'autore dell'incendio alla sua auto, quel fatto l'ho appreso dai giornali». L'avvocato De Rosa ha chiesto una attenuazione della misura cautelare, con il divieto di avvicinamento e l'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Il gip si è riservato la decisione. Resta però, il fatto che l'arresto europeo di Neculae è stato convalidato e i giudici della Corte d'Appello di Venezia dovranno esprimersi sul mandato di cattura europeo il 12 aprile prossimo. Fino a quella data, dunque, il romeno resterà in carcere.

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