Preziosi, Paiato, Ovadia e un gala per Del Monaco. Stabile: il teatro punta a una "stagione del cuore"

Venerdì 17 Giugno 2022 di Chiara Pavan
La presentazione al pubblico della stagione di prosa e lirica dello Stabile al teatro Del Monaco di Treviso

 “Heart-Art” per tornare ad amare il teatro, per “colpire il cuore” e riportare il giovani in sala, con biglietti agevolati e superscontati, anche a 3 euro, «bisogna convincere i ragazzi che il biglietto vale uno spritz». Il presidente Beltotto è radioso, la stagione di lirica e prosa 2022-2023 dello Stabile del Veneto al Del Monaco di Treviso, (il cartellone di danza e concerti sta per essere ultimato e sarà presentato a settembre) è un mix di volti noti e qualche novità, da Alessandro Preziosi ad Alessio Boni, e poi Claudio Bisio, una “doppia” Vanessa Gravina impegnata in due pièce, la “regina” Maria Paiato alle prese con Mamet, quindi Moni Ovadia, Maddalena Crippa, Mariano Rigillo, Giuseppe Cederna, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. E poi il valore aggiunto offerto solo dal teatro di Treviso, la stagione lirica che si aprirà nel nome di Mario Del Monaco, con un gala in memoria del grande tenore in programma il 16 ottobre cui collaboreranno il figlio Giancarlo e la nipote Donella.

Nel programma ideato da Stefano Canazza ecco “Rigoletto” (4-6 novembre) e “Trovatore” (17-19 febbraio 2023), e anche “I Capuletti e i Montecchi” (2-4 dicembre) al centro del Concorso Toti Dal Monte. E ieri sera, teatro pieno per la presentazione della stagione ai trevigiani, con tanto di brindisi finale beneaugurante.

IL PIANO

Beltotto applaude il Comune di Treviso e il sindaco Conte, «grazie a lui siamo entrati nel cluster dei teatri nazionali, ma questo non è un punto di arrivo. Stiamo portando avanti un cambio di mentalità, lo dobbiamo al pubblico e ai nostro soci: al centro c’è lo spettatore che esige la qualità di un teatro nazionale. Con l’aiuto del Comune di Treviso e la guida del maestro Canazza per la parte musicale presentiamo un programma all’altezza delle aspettative del nostro pubblico. Ma non solo. Guardando a modelli europei e nel tracciare strategie di alleanza puntiamo a realizzare una piattaforma del Nordest per intercettare sempre più il turismo culturale. È un progetto ambizioso di lunga portata». Beltotto è soddisfatto: «Il teatro che abbiamo preso tre anni fa comprendeva Padova e Venezia, ora c’è Treviso. Tra un anno e mezzo, quando scadrà il mio mandato, lascerò un teatro economicamente solido con tre soci e un teatro che propone spettacoli di livello internazionale. E a Treviso c’è un valore aggiunto, la musica».

LA MUSICA

Il direttore Canazza riparte dalle glorie trevigiane, Mario Del Monaco e Toti Dal Monte: al primo, nel 40ennale dalla scomparsa, è dedicata l’inaugurazione della stagione lirica il 16 ottobre, con un concerto «che vuol essere anche il primo passo di un percorso di riscoperta e rivalorizzazione di questo grande artista - spiega - sul palco ci saranno molte star, trevigiane e internazionali, accompagnati dall’orchestra. In più lavoreremo insieme al figlio Giancarlo, che ha intenzione di donare qualcosa alla città: non è escluso si avvii un percorso museale in onore di Del Monaco». E poi, accanto al “Rigoletto” nella nuova produzione diretta da Emiliani e al “Trovatore” guidato da Deda Colonna, che «completano la trilogia su Verdi avviata lo scorso anno», Canazza crede molto nell’opera “giovane” “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini, «titolo legato al concorso Toti Dal Monte, ne vado orgoglioso. Un’opera bellissima tipica del belcanto italiano. Una sfida per il concorso, bisognava tentare un progetto per voci giovani. La giuria ha scelto soltanto 2 dei 5 ruoli tra le 70 voci che hanno partecipato al Toti Dal Monte (Giulietta e Tebaldo), ora apriremo le audizioni per completare il cast dell’opera, che andrà in scena a dicembre».

GLI SPETTACOLI

Nonostante il “bis” di Alessio Boni e Serra Yilmaz nel “Don Chisciotte”, passato a Treviso nel 2019, il cartellone cerca di accontentare tutti i gusti, partendo proprio da un inaspettato Alessandro Preziosi che rilegge “Otello dalla parte di Cassio” (12 novembre, fuori abbonamento). Non poteva mancare “Spettri”, ultima co-produzione dello Stabile col Teatro Nazionale, che vede in scena Andrea Jonasson accanto al castellano Fabio Sartor, nella regia di Rimas Tuminas (18-20 novembre). Maddalena Crippa si misura con Peter Stein nel “Compleanno” (9-10 dicembre) di Pinter. Riecco Moni Ovadia nel suo classico “Oylem Golyem” (16-18 dicembre), seguito da Mariano Rigillo in “Ezra in gabbia. O il caso Ezra Pound” a gennaio 2023 (20-22), e da Boni “Don Chisciotte” (3-5 febbraio). Una ventata di allegra malinconia con Claudio Bisio, in scena dal 24 al 26 febbraio con “La mia vita raccontata male”, cui segue la Agatha Christie di “Testimone d’accusa” (3-5 marzo) nella regia di Geppy Gleijeses con la parecipazione straordinaria del direttore artistico dello Stabile Giorgio Ferrara. E dopo “Diplomazia” che vede Elio De Capitani fronteggiare Ferdinando Bruni nella notte della liberazione di Parigi (31 marzo-2 aprile), ecco la grande Maria Paiato in “Boston Marriage” di David Mamet (14-16 aprile) diretta Giorgio Sangati, capolavoro teatrale ambientato negli Usa a fine ‘800 che vede due dame e una cameriera incontrarsi per un pomeriggio tra amiche. Chiusura a maggio (5-7) con il “Tartufo” di Molière nell’adattamento di Paolo Valerio, con Giuseppe Cederna e Vanessa Garvina alle prese con una società dilaniata tra materialismo e spiritualità fanatica.

Ultimo aggiornamento: 07:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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