SILEA - Prendere confidenza con la lingua inglese divertendosi con la palla ovale. È l'obiettivo dell'English Rugby Camp organizzato dal Silea Rugby, arrivato quest'anno alla quinta edizione. Un campo estivo dedicato alle ragazze e ai ragazzi dai 6 ai 13 anni d'età che potranno giocare a rugby e intanto impratichirsi con l'inglese chiacchierando con persone madrelingua. Le attività si svolgeranno dal 5 al 9 di settembre e le iscrizioni sono già numerose: circa una settantina di ragazzi. «Lo scopo principale è abituare i ragazzi a una lingua straniera importante come l'inglese senza che per loro risulti un obbligo e un peso - spiega Marco Nicoli, consigliere della società Silea Rugby e ideatore del campo estivo - perché l'inglese è una lingua trasversale e universale, anche nello sport».
IL DIALOGO
Il metodo didattico è diretto. I ragazzi dovranno dialogare e rivolgersi agli educatori unicamente in lingua inglese, evitando quanto più possibile di parlare italiano. «Le ultime edizioni abbiamo chiamato un madrelingua che insegna al Pio X, che viene a fare lezione con sua moglie, anche lei insegnante d'inglese» continua Nicoli. Ma all'English Rugby Camp non si fa solo questo, infatti, se la mattina è dedicata al gioco del rugby e all'insegnamento della lingua inglese, il pomeriggio, fino alle 18.30, viene lasciato per varie attività ricreative.
LE INIZIATIVE
«Abbiamo organizzato molte iniziative - spiega Nicoli - una volta abbiamo portato i ragazzi a pescare, un'altra, con l'aiuto di una ditta esterna, abbiamo fatto fare loro il pane e la pizza, un anno sono arrivati gli astronomi con il telescopio per osservare il cielo e le stelle». Quest'anno poi un pomeriggio sarà dedicato anche all'educazione civica e saranno invitati i vigili del fuoco per spiegare ai ragazzi il lavoro del pompiere. Le 5 giornate si chiudono con la notte degli scoiattoli coraggiosi. Dopo una cena di gruppo con educatori ,animatori e genitori, i ragazzi passeranno la notte in tenda sul campo del rugby Silea, con la sola compagnia degli animatori, per finire in bellezza quest'esperienza divertente e formativa. «L'idea di una campo estivo di questo tipo - conclude Nicoli - mi è venuta ispirandomi al modello inglese. Lì campi estivi come questo costano un occhio della testa, così ho pensato di organizzarne uno qui in Italia con i madrelingua che fosse accessibile da tutte le famiglie».