Spaccata all'Hostaria Alloro, la titolare: «Ho paura, dormo in albergo per non stare sola»

Giovedì 2 Giugno 2022 di Maria Elena Pattaro
Maria Rossetto, la titolare dell'Hostaria Alloro, uno dei cinque locali colpiti dal ladro seriale
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TREVISO - Terrorizzata dopo l’assalto al ristorante. Tanto da dormire in albergo perché ogni rumore la fa trasalire. E l’idea di trovarsi di nuovo da sola con un delinquente che fa irruzione le raggela il sangue. Sono passati cinque giorni dal furto con spaccata ma a Maria Rossetto, titolare dell’Hostaria Alloro, quei colpi contro la vetrata rimbombano ancora in testa: «Sono terrorizzata, ora dormo in albergo.

Non riesco a riprendermi. Quando riguardo il filmato delle telecamere mi sento morire. Poteva finire davvero male». 


MINUTI DA INCUBO

Rabbia, indignazione e spavento si alternano nel racconto dell’ostessa, che da anni gestisce il noto ristorante di via dei Dall’Oro. Il suo locale è uno dei cinque del centro di Treviso presi di mira dal ladro seriale Evrad Jeff Kevine Zoure, il 22enne del Burkina Faso arrestato domenica dalla Squadra Mobile della questura. L’africano è entrato in azione nella notte tra giovedì e venerdì verso mezzanotte e un quarto. «Ero ancora dentro, i dipendenti erano andati via da qualche minuto: avevamo fatto tardi perché c’era stata la cena di una squadra di calcetto» - racconta Maria. La saracinesca era già in parte abbassata, le luci del plateatico spente. All’improvviso un fragore che non lasciava presagire nulla di buono. Era Zoure che, seguendo un copione ormai collaudato, stava sfondando la vetrata con un tombino raccattato dalla strada. Una, due, sei botte contro la porta finché il vetro ha ceduto. «Quando ho sentito i colpi contro la vetrata, mi sono detta: “Eccoli, stavolta i ladri sono venuti da me” - prosegue la titolare -. Mi sono chiusa nello sgabuzzino, con la paura che mi trovassero e mi facessero del male: non sapevo quanti fossero né se avessero delle armi». Dalla stanzetta in cui si era rintanata ha chiamato il 112: «Venite, ho i ladri nel ristorante». La richiesta d’aiuto è stata poi dirottata alla polizia, che nel giro di qualche minuto ha mandato sul posto alcune volanti. «Sono rimasta nascosta, senza fare rumore e ho accesso le luci, nella speranza che quello bastasse ad allontanare l’intruso». Invece il ladro non si è lasciato intimorire dall’interno e dal plateatico illuminati a giorno, anzi ha continuato imperterrito la sua razzia: ha aperto il registratore di cassa rubando pochi spiccioli, poi ha arraffato un borsello e un cellulare per poi scappare dalla breccia che si era aperto poco prima. 


INDIGNATA E SOTTO CHOC

«Sono uscita dallo sgabuzzino solo quando è arrivata la polizia» - dice Rossetto. Il bottino tutto sommato è stato esiguo, i danni alla vetrata sono già stati riparati, ma lo choc rimane: «Ti senti violato: è una sensazione terribile. Una cosa è scoprire il furto la mattina dopo: ci rimani male ma ti rimbocchi le maniche e vai avanti. Un’altra è sentire che ti sfondano la vetrina mentre tu sei ancora dentro al ristorante. Quel ladro mi ha devastata: spero di riuscire a riprendermi» - dice Maria, che è tornata subito tra i tavoli dell’Hostaria Alloro, nonostante la ferita psicologica bruci ancora. Sapere che il responsabile è stato acciuffato le dà un certo sollievo: «Sono contenta che l’abbiano preso, ringrazio la polizia che ha fatto davvero un lavoro eccellente!». Ma alla notizia degli arresti domiciliari quel sollievo si trasforma in indignazione: «Dovrebbe restare in carcere! - esclama -. In Italia abbiamo una legge troppo morbida, per forza che i delinquenti vengono a rubare!». Per scongiurare altri episodi del genere la ristoratrice invoca più controlli: «In questa via le pattuglie non si vedono praticamente mai, se non per dare le multe alle auto in sosta. Speriamo che dopo questo episodio ci sia maggiore attenzione». 

Ultimo aggiornamento: 17:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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