Sottrae 1,5 milioni alla mamma, l'addio di Isabella in due biglietti: «Voleva spiegare il perché»

Sabato 12 Giugno 2021 di Serena De Salvador
Isabella Bandiera, morta a 37 anni
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MONTEBELLUNA - «Disperdete le mie ceneri in mare, così sarò libera per sempre». Si è tolta la vita nel giorno in cui sono ufficialmente terminate le indagini delle Fiamme gialle che la ritenevano responsabile di aver intascato indebitamente 1,6 milioni di euro. Ha lasciato due biglietti Isabella Bandiera, un testamento simbolico con le volontà per i suoi funerali e il saluto agli amici più cari. Amici che erano diventati negli anni una grande famiglia, specie dopo che i rapporti con il padre Livio si erano progressivamente raffreddati e dopo l'incidente che dieci anni fa coinvolse la madre Lorenza Reginato riducendola in stato vegetativo. In quelle righe vergate domenica, poco prima di togliersi la vita, c'è la conferma della volontarietà del gesto estremo compiuto dalla 37enne. Nessun coinvolgimento di altre persone: per i carabinieri e per la Procura di Treviso, quella di Isabella è stata una drammatica decisione maturata autonomamente. I reali motivi li ha portati per sempre con sé, ma proprio il giorno della tragedia era giunta a conclusione un'indagine della guardia di finanza secondo la quale la donna, tra il 2011 e il 2019, avrebbe utilizzato per scopi personali 1,6 milioni di euro prelevati dal conto della madre di cui era stata nominata amministratrice di sostegno.
 

LA VICENDA
Accuse che si sarebbero dovute provare in sede di processo e di cui Isabella era a conoscenza già prima di domenica, tanto che per difendersi aveva nominato un avvocato di fiducia. Quei gravissimi addebiti però potrebbero aver rappresentato un peso troppo grande da sostenere per la 37enne. Secondo le informazioni raccolte dalle Fiamme gialle Isabella nel corso di otto anni avrebbe utilizzato i soldi della madre (ricoverata in modo permanente una casa di cura, ndr) per spese personali, da investimenti immobiliari e monetari a viaggi e altri beni. In qualità di amministratore di sostegno avrebbe dovuto presentare periodicamente al tribunale i rendiconti bancari della madre, le spese per le sue cure e le relazioni sul suo stato di salute. Quei documenti però non sarebbero mai arrivati in Procura e nonostante diversi richiami e inviti a comparire per chiarire la situazione, Bandiera non si sarebbe mai fatta avanti. Nel 2019 il giudice tutelare aveva quindi nominato un nuovo amministratore di sostegno che, avendo avuto accesso ai conti della sessantenne e avendo trovato notevoli ammanchi, aveva fatto partire le indagini.
 

LA DIFESA
Il Gip di recente aveva posto sotto sequestro un appartamento, le quote di una società e i conti correnti di Isabella. Lei per contro aveva nominato come suo legale l'avvocato Beniamino Migliucci di Bolzano, recandosi di persona in Alto Adige per conferirgli l'incarico, decisa a combattere per rigettare ogni accusa. «Voleva nel modo più assoluto difendersi e dimostrare come tutto ciò che le veniva imputato fosse falso ha spiegato l'avvocato. Non avrebbe fatto tutta questa strada se non fosse stata decisa a combattere per difendere la sua posizione. Le indagini non sono nulla più che accertamenti: un quadro da dimostrare, che soltanto un tribunale può sondare. Nei suoi confronti non vi è stato alcun processo, nessuna udienza, nessun giudizio».
 

IL DRAMMA
Ora è tutto finito. L'inchiesta verrà chiusa, mentre quella connessa alla tragica morte della 37enne non è sostanzialmente mai stata aperta. Domenica alcuni amici la aspettavano per pranzo ma, non riuscendo a contattarla al telefono nel pomeriggio sono andati a casa sua. Anche lì nessuna risposta al citofono né al cellulare, fino al tremendo ritrovamento una volta entrati insieme alla collaboratrice domestica che aveva le chiavi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che, come da prassi, hanno messo sotto sequestro l'abitazione per procedere con le analisi e fare chiarezza. Gli accertamenti hanno però fugato ogni dubbio nel giro di qualche ora: si è trattato di un gesto volontario. Non essendo emerse altre responsabilità, la Procura non ha disposto l'autopsia sul corpo e ha archiviato la vicenda, che trascinerà con sé anche la chiusura dell'inchiesta sul patrimonio della madre. Giovedì, nello sgomento dell'intera comunità, è arrivato il nulla osta per i funerali in programma oggi.

 

Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 11:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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