Il nuovo sottopasso e la rinuncia di Elena, 90 anni e un figlio disabile: «Ok, abbattete casa mia»

Domenica 19 Febbraio 2023
La signora Elena Bardini

MONTEBELLUNA - Elena Bardini, con i suoi capelli bianchi e il suo sorriso raggiante, ieri, 18 febbraio, era tra i cittadini presenti all'inaugurazione del sottopasso. E, probabilmente, non si immaginava che avrebbe avuto un ruolo da protagonista nell'intervento ufficiale dell'ex sindaco Marzio Favero. Invece il consigliere regionale, oltre a raccontare, con l'aria di chi l'ha vissuto sul campo, il percorso che ha portato fra misurazioni e ragionamenti vari a disegnare l'opera, e a citare l'importanza pratica di vari tecnici e referenti comunali, da Adriano Varaschin a Ivano Cescon, ha raccontato proprio la parte che la signora Elena ha avuto. La donna, infatti, 90 anni portati splendidamente, è stata colei che di fatto ha spianato la strada alla realizzazione dell'opera.

«Siamo andati da lei -ha raccontato Favero- è le abbiamo detto che, purtroppo, per realizzare l'intervento la sua casa doveva essere abbattuta. La signora mi ha commosso e ci ha messo un quarto d'ora a darmi la risposta. Mi ha chiesto solo di trovarle una casa non troppo lontana in cui potesse continuare a coltivare l'orto.

Poi abbiamo stappato una bottiglia di prosecco». E Favero ha aggiunto: «Ha messo il bene pubblico davanti agli interessi personali mentre c'è qualche intellettuale in questa città che si riempie la bocca di parole come bene comune ma poi di fronte a qualche piccolo disagio si scompone. Ringrazio anche un'altra signora che abita sul put: mi ha fermato un giorno e pensavo che mi riempisse di improperi. Invece mi ha detto: "così la città è più bella". Alle volte le persone umili vedono più in là di quelle che ritengono di essere tanto preparate e tanto brave».

IL RACCONTO
«La mia casa era appena stata ristrutturata e ho un figlio disabile -racconta Elena Bardini, orgogliosissima- So che i residenti del vicino condominio ce l'hanno con me per la scelta, ma se uno non fa e l'altro non fa, dove andiamo?». Dopo l'apertura delle 16, la prima auto a tagliare il traguardo è stata una Toyota guidata da Sandro, residente a Montebelluna, parso soddisfatto. Un po' disorientati, invece, altri automobilisti, come quell'auto che in salita si è fermata e non riusciva più a partire, tanto che è stato necessario l'intervento della polizia municipale.

L'ENTUSIASMO
Proprio l'eccessiva pendenza dell'infrastruttura è considerata del resto da qualcuno uno dei punti critici. L'altro è rappresentato dall'uscita est, ritenuta troppo a ridosso di un condominio. Ma nulla, al momento, basta a scalfire l'entusiasmo. «Finalmente viene data ai cittadini una risposta a ciò che chiedevano da cinquant'anni -dice Elzo Severin, ora assessore, che ha gestito da sindaco reggente una parte dell'iter- Il primo artefice è Marzio Favero, poi i tecnici che ci hanno lavorato». E l'assessore ai lavori pubblici Adriano Martignago aggiunge: «Le ricadute di questa infrastruttura saranno evidenti sia per chi abita a Guarda ma anche per chiunque transiti in centro. Le colonne che oggi si generano dal passaggio a livello si scaricano sul resto della viabilità provocando rallentamenti nei passaggi più critici. Questa non è solo un'infrastruttura viaria ma uno strumento che cambierà in meglio la qualità di vita di molte persone». Dal vice presidente della Regione Elisa De Berti è arrivata una nota: «Una data storica per Montebelluna e i suoi cittadini. L'apertura del sottopasso, atteso da mezzo secolo, avrà delle ricadute fondamentali sulla viabilità cittadina e non solo. Notevoli saranno anche le ricadute in termini di sicurezza stradale e i benefici per l'ambiente, con una riduzione delle code e quindi un minor inquinamento».
 

Ultimo aggiornamento: 17:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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