Sorpresa nel comune del sindaco no vax ​Riccardo Szumski: cittadini in coda per farsi vaccinare contro il Covid

Domenica 19 Dicembre 2021 di Mauro Favaro
Sorpresa nel comune del sindaco no vax Riccardo Szumski: cittadini in coda per farsi vaccinare contro il Covid
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SANTA LUCIA DI PIAVE (TREVISO) - Centinaia di persone in coda per vaccinarsi contro il coronavirus nel paese di Riccardo Szumski, il sindaco-medico di famiglia riferimento delle galassie No-Vax e Free-Vax, radiato dall'Ordine dei medici di Treviso proprio per le sue posizioni a dir poco critiche sui vaccini anti-Covid (provvedimento sospeso in attesa del ricorso).

Nessuno si aspettava di vedere la fila al Vax-Day itinerante che l'Usl trevigiana ha organizzato ieri mattina nel centro sociale di Santa Lucia di Piave, a pochi metri dal piazzale che ha ospitato innumerevoli manifestazioni contro il Green Pass e lungo le strade dove un paio di settimane fa si è snodata la fiaccolata contro la radiazione di Szumski. Invece è stato un successo. In mezza giornata sono state vaccinate oltre 500 persone. La maggior parte con la terza dose. Più una cinquantina che proprio ieri hanno iniziato il ciclo vaccinale. «Conosciamo le posizioni del sindaco. Ma su questo, almeno, non rappresenta di certo tutta Santa Lucia spiegano i cittadini in attesa dell'iniezione noi vogliamo fare tutto il possibile per proteggerci e proteggere gli altri dal Covid». Le forze dell'ordine hanno sorvegliato le attività attorno all'unità mobile del dipartimento di Prevenzione. Si temevano proteste dal mondo No-Vax. Non ci sono state: tutto è filato liscio. A fare le iniezioni c'era anche Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl. «Non mi aspettavo tutta questa gente: mi fa immensamente piacere spiega uscendo dal centro con camice e guanti le persone hanno capito che è importante proteggersi. C'è una grande sensibilità, a prescindere da chi dice che vaccinarsi contro il Covid non serve».


BOTTA E RISPOSTA

Szumski, come medico, era stato invitato al Vax-Day nel suo paese. Ma ha preferito non partecipare. Tra lui e il direttore generale, però, non è mancato un botta a risposta a distanza. «Non è compito mio vaccinare nelle giornate organizzate dall'Usl. Caso mai vaccino i miei assistiti che me lo chiedono sottolinea Szumski restando all'esterno del centro sociale da sindaco, ho messo a disposizione lo spazio, senza essere obbligato, per dimostrare che non ho mai detto a nessuno di non vaccinarsi. Io sono per la libertà». La sua posizione è invece molto più netta per quanto riguarda la vaccinazione anti-Covid per i bambini. «Se una mamma me lo chiedesse, le consiglierei di non vaccinare suo figlio piccolo scandisce piaccia o non piaccia, stiamo parlando di una cosa sperimentale, che finirà nel 2024. Io non farei mai vaccinare un bambino».
Parole pesantissime che arrivano proprio mentre l'Usl è impegnata a far decollare la campagna anti-Covid anche per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, avviata giovedì. Per questo destinate ancora una volta a far rumore. «Tutti i pediatri sono d'accordo nel vaccinare i bambini tra i 5 e gli 11 anni mette in chiaro Benazzi ieri la stessa popolazione di Santa Lucia di Piave e dintorni ha dato un segnale forte per la vaccinazione. Spero che questo possa far capire a tutti, anche ai colleghi che magari la sconsigliano, che vaccinarsi è fondamentale».

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I DATI

Attualmente il trevigiano è a 1.000 nuovi contagi al giorno, e pure oltre. Il tasso tra chi ha meno di 11 anni è schizzato addirittura a 1.031 casi ogni 100mila. «Siamo tra le province che oggi contano più contagi da Covid in Italia sia per l'elevato numero di No-Vax, soprattutto in certe aree, sia perché purtroppo è passata la tesi secondo la quale una volta vaccinati si potevano fare assembramenti, senza più misure di prevenzione è l'analisi del dg davanti a tutti questi contagi, l'unica salvezza è proprio il vaccino. Avevamo chiesto a Szumski di venire a vaccinare assieme ai suoi colleghi. Mi spiace che non abbia raccolto l'invito. Poteva essere un atto di generosità nei confronti della popolazione. Non l'ha fatto. È libero: non era obbligatorio. Noi, comunque, andiamo avanti a vaccinare».


Avanti nonostante casi come quello della maestra No-Vax e No-Pass di una scuola elementare a una quindicina di chilometri da Santa Lucia di Piave. Lei è stata contagiata dal Covid. E quasi un terzo della classe, almeno 7 alunni su 24, è a sua volta risultato positivo. Adesso l'insegnante è a casa in isolamento. Una volta negativizzata, potrà tornare in cattedra con il Green Pass rafforzato. «Non è ammissibile che un'educatrice tenga comportamenti del genere», allarga le braccia Benazzi. Le famiglie, sul piede di guerra, si sono già rivolte al Comune. Si attende un possibile intervento dell'ufficio scolastico. Ma non è scontato: le carte della maestra a breve saranno pienamente in regola.

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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