CASIER - Una spiaggia urbana, casette galleggianti e approdi sia per le piccole barche che per le house boat. Un nuovo pontile nello storico porticciolo, riprendendo quello che corre lungo la piazza. E poi ancora idee per iniziative come cinema e spettacoli sull’acqua, parchi attraversati da ciclabili di collegamento, aree destinate allo sport e complessi edilizi, come l’ex Sile caldaie, da rigenerare e riconvertire per inserire servizi collegati alla nautica e al turismo in generale, con un occhio di riguardo a quello su due ruote che scorre sulla Greenway. Il futuro del Sile prende forma su queste basi.
IL MASTERPLAN
Nella revisione del Piano di assetto del territorio del Comune di Casier, il quadro urbanistico generale, è stata inserito anche un masterplan specifico proprio per l’ambito del fiume: si va dal cimitero dei burci fino alla zona del cantiere nautico. E si pensa in grande. «Abbiamo adottato un piano che, se si vuole, è un po’ futuristico -spiega il sindaco Renzo Carraretto - tutti parlano di turismo, ma poi di fatto si rimane fermi. Noi, invece, abbiamo messo sul piatto delle idee per uno sviluppo trasversale. Sono state tracciate delle linee guida sulle quali confrontarci con il Parco del Sile, la Regione e con i privati disposti a investire».
UN TESORO
Nell’area verde a ridosso del parcheggio di via Verdi, sempre risalendo il Sile, si punta a ricavare un parco o un’area giochi. Una cosa non esclude l’altra, comunque. E di pari passo si scommette sulla rigenerazione dell’ambito ex sacramentini, che sorge proprio lì accanto, salvaguardando il valore storico del complesso. Per l’area dell’ex Sile caldaie, infine, si lavorerà per trasformare gli spazi aperti in un parco attraversato da un collegamento ciclopedonale per mettere in comunicazione la pista ciclabile lungo via Principale con la Greenway del Sile. Valutando parallelamente il futuro della costruzione che si affaccia sulla strada. Tutto ciò con un solo obiettivo finale: rilanciare l’intera area che fa riferimento al cimitero dei burci, la passeggiata dei trevigiani per eccellenza. «Il Sile è un tesoro che va sempre più valorizzato e fatto conoscere -tira le fila Carraretto- se si vuole sviluppare il turismo, è necessario offrire dei servizi e delle proposte. Adesso c’è una base sulla quale ragionare».