Piave in secca. Treviso corre ai ripari: pressione delle condotte ridotta nelle ore notturne

Martedì 21 Giugno 2022 di Mattia Zanardo
Piave in secca. Treviso corre ai ripari: pressione delle condotte ridotta nelle ore notturne - Foto di TanteTati da Pixabay

TREVISO - Le ampie porzioni in secca e il corso principale del Piave assottigliato tra le ghiaie emerse sono la fotografia più eloquente della siccità che colpisce la pianura veneta come gran parte del bacino padano.

E anche i numeri danno conto della carenza di precipitazioni: secondo le rilevazioni dell'Arpav dal primo ottobre, inizio dell'anno idrologico, a fine maggio sono caduti in Veneto mediamente 440 millimetri di pioggia, il 40% in meno rispetto alla media dei precedenti 28 anni: è il valore più basso dal 1994. Anche per la neve il deficit finale dell'inverno è di 40 punti a 2.200 metri nelle Dolomiti e del 50% nelle Prealpi. Qualche precipitazione in più si è registrata nei primi 15 giorni di giugno, con 33 millimetri, circa un terzo dell'apporto atteso per fine mese: si va dagli circa 150 millimetri nella parte settentrionale del Bellunese, agli 8-10 nella pianura meridionale, con picchi negativi di 3 millimetri a Codevigo (Padova) e Villadose (Rovigo) e 2 a Trecenta (in Polesine). Certo, non sufficienti a ricaricare le falde, che rimangono su livelli pari o inferiori ai minimi registrati nel 2003.


I RIMEDI
L'aumento delle portate nei principali fiumi, spiega l'Arpav, ha contribuito a fermare gli abbassamenti, ma continua a permanere una generale situazione di scarsità della risorsa idrica. E allora si inizia a correre ai ripari. Alto Trevigiano Servizi, società che gestisce la rete dell'acquedotto e delle fognature in 52 comuni, soprattutto nella Destra Piave Trevigiana, ha deciso di limitare la pressione nelle proprie condutture dalle 24 alle 5. L'acqua dai rubinetti uscirà, ma con una portata ridotta di circa un quinto, come spiega l'amministratore delegato Pierpaolo Florian: questo solo in orario notturno, quando la richiesta è comunque molto inferiore. L'iniziativa che riguarderà in particolare le aree della Pedemontana e della Castellana, dove le falde sono in maggiore sofferenza, punta a evitare di far lavorare a pieno le centrali e a ridurre il prelievo dalle fonti, proprio per facilitarne la ricarica quando c'è meno domanda. Inoltre già una decina di Comuni dell'area di competenza dell'ente, a partire da Montebelluna, hanno emesso ordinanze per vietare nei mesi estivi l'utilizzo dell'acqua della rete potabile per scopi diversi da quelli domestici, pena sanzioni da 25 a 500 euro. Ma la vera partita, come conferma lo stesso Florian, si gioca sulla sensibilizzazione ad un consumo più attento e responsabile: «Ad esempio, noi serviamo 500mila persone: non si tratta certo di non farsi la doccia, ma se tutti rimanessimo sotto il getto 5 minuti in meno, sarebbe già un consistente risparmio». Qualche speranza arriva dal meteo: per oggi sono previsti un leggero cedimento del promontorio anticiclonico e una perturbazione a nord-est dell'arco alpino, che potranno marginalmente interessare anche le zone montane orientali del Veneto. Saranno possibili locali rovesci e temporali nelle ore pomeridiane e serali, con qualche fenomeno anche intenso sulle Dolomiti. Per questo il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile regionale ha dichiarato lo stato di attenzione (giallo) fino alla mezzanotte di oggi, nel bacino dell'Alto Piave.

Ultimo aggiornamento: 17:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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