Siccità: acqua su orti e giardini a giorni alterni. «A rischio raccolti e coltivazioni di radicchio»

Mercoledì 20 Luglio 2022 di Mauro Favero
Preoccupazione per lo stato del fiume Piave a causa della siccità

Si taglia l’acqua per orti e giardini: d’ora in poi sarà possibile solo a giorni alterni. In assenza di piogge, quella rimasta nei laghi consentirà la normale irrigazione dei campi al massimo fino all’inizio di agosto. «Adesso è a rischio anche l’avvio della stagione del radicchio. O riusciamo a garantire la bagnatura dei terreni oppure la stagione sarà compromessa – avverte Amedeo Gerolimetto, presidente del consorzio di bonifica Piave – vale per il radicchio precoce così come per il rosso di Treviso e il variegato di Castelfranco. Abbiamo già avviato una riorganizzazione per andare incontro a queste realtà. Ma c’è grande preoccupazione: stiamo parlando di un prodotto che ha una dimensione economica importante e che è anche particolarmente rappresentativo del territorio. La preoccupazione, inoltre, è aumentata dal timore che questo clima caratterizzato dalla siccità diventi il nuovo standard». Da qui la decisione di razionare l’acqua erogata dal consorzio.

LE RESTRIZIONI

Da questo momento orti e giardini potranno essere innaffiati solamente a giorni alterni. E per non più di un’ora al giorno. «Lo schema è semplice – spiega il direttore Paolo Battagion – i numeri civici pari potranno prelevare l’acqua nei giorni pari e i numeri civici dispari nei giorni dispari». Sono già stati preparati una serie di manifesti per informare i cittadini degli 89 comuni trevigiani serviti dal consorzio (esclusa la zona a sud del capoluogo della provincia). «L’acqua disponibile nei laghi alpini risulta limitata e potrebbe a breve non consentire il proseguimento dell’alimentazione delle reti per l’irrigazione – si legge – deve essere usata esclusivamente a fini irrigui, attenendosi scrupolosamente agli orari assegnati e in misura strettamente necessaria al fabbisogno colturale». L’avviso verrà letto anche nelle chiese alla fine delle messe.

CONTROLLI E SANZIONI

Il consorzio vigilerà con il proprio personale. Cosa rischia chi viene beccato a usare l’acqua per orti e giardini senza rispettare i giorni alterni? La multa può arrivare fino a 500 euro. In caso di reiterazione, poi, l’importo raddoppia. «L’obiettivo però è quello di sensibilizzare sul corretto uso dell’acqua in un momento molto delicato – mette subito in chiaro Gerolimetto – non quello di andare a elevare sanzioni». Alla luce di questa decisione, nei prossimi giorni i livelli dei canali della città, da Treviso a Castelfranco, scenderà ulteriormente. Ma senza arrivare alle secche. «Sarebbe disastroso», sottolinea il presidente del consorzio.

LIVELLO DI GUARDIA

In media per gli oltre 50mila ettari di campagne attrezzate nella Marca viene erogato fino a un milione di metri cubi di acqua al giorno. Senza piogge e senza acqua nei fiumi, a partire dal Piave, si ricorre alla “banca dell’acqua” dell’agricoltura trevigiana: il lago del Mis, il lago di Santa Croce e il lago di Pieve di Cadore. Ora nel primo si è scesi sotto al livello di guardia. «L’ente gestore Enel Green Power ha comunicato che la disponibilità di acqua nel lago del Mis è scesa sotto al 48%. E continua a calare – dice Battagion – il prelievo ha un massimo: il livello del lago non può scendere sotto il 20%. Adesso ci muoviamo all’interno di questa forbice». Solo dal lago del Mis vengono prelevati qualcosa come 500mila metri cubi di acqua al giorno. Negli altri due laghi le cose vanno un po’ meglio: il lago di Santa Croce è al 68% e quello di Pieve di Cadore all’80%. Ma non si può abbassare la guardia. È in ballo praticamente il raccolto di un’intera stagione. «Fino a questo momento siamo riusciti a limitare i danni – tira le fila il presidente Gerolimetto – l’obiettivo ora è arrivare a scollinare. Siamo nella fase finale del ciclo produttivo del mais ceroso e in vista del secondo raccolto di soia. Dalla prima settimana di agosto, di conseguenza, le richieste d’acqua si ridurranno. Con il razionamento, riusciamo a fare piccole economie che ci consentono di averne a disposizione in misura sufficiente anche per le nuove coltivazioni»

Ultimo aggiornamento: 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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