REFRONTOLO (TREVISO) - Cinque anni e quattro mesi di reclusione, con tanto di sconto di un terzo della pena in virtù del rito abbreviato. È la richiesta di condanna formulata dal pubblico ministero Anna Andreatta nei confronti di Isaam Es Sannar, ambulante 31enne di origini marocchine residente a Quero Vas, nel bellunese, finito sotto accusa per aver estorto 17mila euro, nel giro di circa tre mesi, a un pensionato di 72 anni di Refrontolo. Circostanza che aveva fatto finire l’imputato dietro le sbarre dopo l’arresto in flagranza operato dai carabinieri. L’uomo, difeso dall’avvocato Guido Galletti, ha sempre respinto le accuse sostenendo che quel denaro (in cifre più ristrette rispetto alle contestazioni), era soltanto il compenso per alcune prestazioni sessuali.
LA VICENDA
La vicenda venne alla luce il 13 novembre 2020, data in cui il 31enne venne arrestato. I militari, allertati dalla presunta vittima, lo avevano trovato con in tasca mille euro appena ricevuti dal pensionato, che gli aveva teso una trappola dopo le continue minacce ricevute nei mesi precedenti. Almeno questo è quanto riportato dalla Procura di Treviso nel capo d’imputazione, secondo cui il 31enne «attraverso ripetute minacce» anche «puntandogli contro un coltello» e «dicendogli che gli avrebbe tagliato la gola» si sarebbe fatto consegnare in più tranche dai mille ai 5mila euro, arrivando alla somma complessiva, appunto, di 17mila.
LE VERSIONI
Esasperato dalle minacce e dalla continue richieste di denaro, il pensionato ha raccontato tutto ai carabinieri, organizzando un incontro con il 31enne per far intervenire poi i militari una volta consegnata l’ultima dazione di contanti. Es Sannar venne così arrestato con l’accusa di estorsione.
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