Serena, oggi il momento della verità autopsia sul corpo della farmacista

Martedì 31 Agosto 2021
IL GIALLO Oggi l'autopsia sul corpo di Serena Fasan

CASTELFRANCO - È il giorno della verità. Oggi verrà eseguita dall’anatomopatologo Roberto Furlanetto l’autopsia sul corpo di Serena Fasan, la farmacista di 37 anni trovata morta nella sua abitazione di via Ponchiani quasi una settimana fa. Sono stati giorni lunghi, lunghissimi per i familiari, dal compagno Matteo Piva, ai genitori della sfortunata ragazza. Perchè dietro la sua morte all’apparenza inspiegabile si sono annidati molti sospetti. La sana costituzione della donna mal si conciliava con un decesso così improvviso. In più quei segni sul collo fin dai primi istanti hanno fatto pensare a una possibile azione violenta, al punto che la Procura, sia pure come semplice atto dovuto per poter eseguire tutti gli accertamenti del caso, ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Che si tratti di omicidio è però solo un’opzione investigativa, che si spera l’esame di oggi possa smentire.
 

TROPPE STRANEZZE
Ad avvalorare il dubbio parecchie stranezze: il telefonino a portata di mano che la donna non avrebbe mai usato, alcuni farmaci che sono stati fotografati e catalogati dai carabinieri, il grido di aiuto lanciato tre ore prima della scoperta del cadavere, sentito dai vicini che però non hanno avvertito l’esigenza di intervenire, anche perchè è stato unico e isolato. In più l’incredibile coincidenza del suicidio dello zio Simone poche ore dopo il ritrovamento del corpo. Tutti elementi che hanno alimentato il sospetto che in quella casa fosse accaduto qualcosa di terribile. Poi però c’è il rovescio della medaglia e bisogna fare i conti soprattutto con quello: il compagno di Serena, che l’ha soccorsa per primo con una dottoressa del condominio, al momento della morte presunta era al lavoro. Lo stesso vale per lo zio suicida, che si trovava nella sua casa e che ha tentato di togliersi la vita una prima volta tra le pareti domestiche, salvato dal fratello e forse ancora ignaro di ciò che stava accadendo a pochi chilometri di distanza.
Va detto che sulla morte di Simone Fasan, la Procura ha prudenzialmente aperto un altro fascicolo e che sull’uomo verranno eseguiti accertamenti, anche tossicologici, nel caso in cui la vicenda prendesse una piega sbagliata. Infine va ricordato che sulla porta non c’era alcun segno di effrazione, il che significa che Serena avrebbe eventualmente aperto al suo aggressore, persona dunque conosciuta.
 

QUADRO MAGMATICO
Di fronte a un quadro tanto magmatico, col passare dei giorni ha preso corpo quella che forse è l’ipotesi più probabile: la donna potrebbe essere rimasta vittima di un violentissimo attacco epilettico. Anche in questo caso riesce difficile credere che una donna senza patologie e che non si curava certo per l’epilessia, possa essere stata uccisa sul colpo da questo nemico invisibile. Eppure la medicina afferma che casi letali, per quanto rari, possono verificarsi. Alla luce di tutto questo l’esame di oggi risulta dirimente: se Serena è stata uccisa da un attacco epilettico la vicenda si chiude qui e si potrà lasciare spazio al dolore, alla preparazione del funerale, al futuro del figlio di due anni, destinato a crescere senza mamma. Scenario triste e doloroso, ma in caso contrario se ne aprirebbe uno da brividi.
 

Ultimo aggiornamento: 18:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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