SEGUSINO - Ad ascoltare il suo cuore aveva imparato presto. E non è solo la cultura a fare un poeta. Pino Verri non ne avrebbe avuto accesso: meccanico per tutta la vita e poi titolare di un'autofficina oggi lasciata al figlio Manlio a Bigolino, era un'anima nobile.
LA VITA
Fin da quando, ancora ragazzino, inviava lettere profumate con scritti pieni di delicatezza. Anni belli, lontani, di gite al Piave e amicizie segrete. Poi la maturità, il matrimonio, il trasferimento a Bigolino, un figlio, il lavoro. Ma la poesia è rimasta sempre nel suo cuore. Aveva potuto esprimersi compiutamente negli anni della maturità, accantonate le pressioni economiche. Il suo mondo era fatto di piccole cose quotidiane, del dialetto e della sontuosa vista di Balcon, l'altura sopra Valdobbiadene dove aveva acquistato e ristrutturato una casa. Quello il suo regno, nel Veneto bucolico della sua infanzia. Giovanni Carraro gli ha dedicato un documentato che lo racconta bene, nei suoi luoghi d'elezione. Da un anno combatteva il suo personale calvario, ma solo 15 giorni fa il male si è manifestato in tutta la sua violenza. È stato tutto un soffio: il ricovero e la scomparsa, avvenuta a Feltre. Pino, 76 anni, vedovo da una decina, sarà salutato dal figlio Manlio con la moglie Emanuela e le adorate nipoti Angelica e Beatrice e dal fratello Giorgio con Beniamina, i nipoti, Gabriella, domani alle 10 nella chiesa di Bigolino; sarà sepolto nel cimitero sul Col del Vent a Segusino.
IL LUTTO
La sua scomparsa ha colpito profondamente la comunità. «Ciao Pino, sindaco de Balcon» lo saluta il primo cittadino di Valdobbiadene Luciano Fregonese. «Era il poeta della montagna di Balcon, suo luogo del cuore - aggiunge il consigliere regionale Tommaso Razzolini - il territorio perde un altro suo appassionato protagonista». Amava regalare le sue raccolte di poesie. Ha amato la musica, i libri, la vita. Addio Pino, ultimo romantico.