Nonna-scuolabus per gli studenti non vaccinati: passa a prenderli con il van 9 posti

Giovedì 2 Dicembre 2021 di Elena Filini
Nonna scuolabus per gli studenti non vaccinati: passa a prenderli con il van 9 posti
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TREVISO - Nonna scuolabus recupera studenti non vaccinati e li porta a lezione. Annunci su whatsapp per riunire gruppi di ragazzi senza super Green pass: da lunedì per loro autobus vietati. Annunci su Telegram per cercare passaggi da un Comune all'altro per raggiungere la scuola. Strategie di car pooling ai tempi del Coronavirus. «Non ci piace essere definiti no-vax. Siamo solo spaventati dagli effetti. Abbiamo quattro figli, non possiamo permetterci 45 euro di tamponi ciascuno la settimana». E così una famiglia dell'hinterland trevigiano si è organizzata con un servizio di trasporto autonomo lanciando una chiamata sui social per altre famiglie con figli non vaccinati che, dal 6 dicembre, si troveranno in grande difficoltà con i trasporti scolastici. «Abbiamo la fortuna di avere la nonna con un van 9 posti: al momento abbiamo altri tre ragazzi a bordo insieme a nostra figlia.

Se qualche genitore della cintura sud fosse in difficoltà ci contatti».


CAOS TRASPORTI

Due giorni fa il prefetto Maria Rosaria Laganà ha tracciato la linea. Tolleranza zero per gli studenti che saranno trovati in autobus senza il Green pass o il tampone. Per i genitori scatterà una sanzione fino a mille euro. Il tavolo ordine e sicurezza ha insistito sulla necessità dei controlli. «Questo non significa che i ragazzi verranno lasciati a piedi -ha sottolineato il prefetto- ma la polizia locale dei vari comuni farà controlli a campione, preferibilmente alle fermate per evitare di creare ingorghi o ritardi». Le nuove necessità emerse in relazione al Green pass rafforzato per la prima volta impattano con il normale funzionamento delle attività scolastiche. «Ma il paradosso -afferma il genitore- è che non è la scuola a chiedere il tampone o il Super Green pass». Le famiglie trevigiane che non hanno aderito alla vaccinazione stanno correndo ai ripari. Come? Creando gruppi Telegram di trasporto, e gruppi Whatsapp in cui le famiglie stanno sostituendo con corse autonome treni e autobus.


LA STORIA

La famiglia che abita nella cintura sud di Treviso chiarisce la propria situazione. «Abbiamo una figlia al terzo anno delle superiori, dal 6 dicembre si troverà a dover fare i tamponi anche 3 volte alla settimana. Questa cosa economicamente non possiamo affrontarla, non riusciremmo a far fronte a questa spesa. Così è nata l'idea di portare la ragazza a scuola autonomamente e di dare questo aiuto a chi si trova nelle condizioni di mia figlia». La nonna, pensionata e non vaccinata, si è resa disponibile ad accompagnare i ragazzi tutte le mattine con il suo van 9 posti. «Su indicazione delle mie figlie abbiamo fatto un gruppo Whatsapp riunendo un po' di genitori. Al momento siamo in quattro». Il genitore assicura che le mascherine si porteranno anche in auto. «I ragazzi non vaccinati sono circa 2 o 3 a classe. Ma mia figlia è allineata, non è una decisione imposta».


LE RAGIONI

La famiglia di Treviso sud non scende in piazza e non parla di dittatura sanitaria. «Io non sono contraria al vaccino, ma ho scelto di prendermi del tempo, la speranza è che il tempo mi rassicuri e mia dia più certezze. Io se dovrò mi vaccinerò, ma i miei figli sono troppo piccoli». Nessuno in famiglia ha contratto il virus, al momento. «Attualmente ho più paura del virus, potrà succedere che mi sbagli o che cambi opinione. Quello che trovo assurdo è obbligarci a fare i salti mortali per i trasporti quando poi i ragazzi stanno in classe insieme per ore. Credo che anche i nostri figli abbiano diritto alla studio». Posizioni che sui social non mancano di sollevare polemiche e discussioni. «E' giusto che sugli autobus ci salgano solo i ragazzi vaccinati - rispondono le mamme pro vax - i nostri figli si sono vaccinati per bloccare l'epidemia. Meritano rispetto e sicurezza».

Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 10:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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