Rientro a scuola: presidi a caccia di soluzioni per aule e orari

Venerdì 17 Luglio 2020 di Mauro Favaro
Rientro a scuola ancora con molte incertezze
TREVISO - Classi divise tra lezioni in presenza e a distanza, turni mattina e pomeriggio, settimane accorciate, allargamenti in altri edifici e banchi più piccoli. L'emergenza Coronavirus ridisegna la geografia delle scuole superiori in vista di settembre. Le scelte per rispettare la distanza anti contagio sono diverse. Dall'incontro di ieri, giovedì 16 luglio, tra la Provincia e i presidi è emerso un primo quadro.

MAZZOTTI E BESTA
Il turistico Mazzotti ha messo a punto un piano che prevede la presenza a scuola di metà dei 1.780 studenti, con un'alternanza settimanale. «Metà classe seguirà le lezioni in presenza e l'altra si collegherà da casa. «Le parti si invertiranno ogni sette giorni - è la sintesi della dirigente Anna Durigon - la nostra scuola si è sviluppata in una sola sede. Era un valore aggiunto. Ora è un problema. Impossibile pensare di far rientrare tutti. Si cercherà di lavorare in presenza con le classi prime il più a lungo possibile. In questo contesto la didattica mista, rivedendone l'impostazione, è l'unica via». Non per tutto l'anno. Si andrà avanti così fino a Natale. Poi si vedrà in base all'andamento dell'emergenza.
Il Besta, invece, ha rivisto l'impegno settimanale. Intere classi resteranno a casa per due giorni a settimana. «La turnazione consentirà la presenza per cinque giorni alle classi prime e seconde e per quattro a quelle del triennio - spiega la preside Renata Moretti -  l'obiettivo è usare la didattica a distanza in modo residuale. Nei giorni in cui non sarà prevista la presenza verranno organizzati altri progetti e attività nel territorio».
Ma la vera novità arriverà a Natale. La Provincia ha deciso di dare una nuova sede all'indirizzo sociosanitario, che oggi si trova nel campus di San Pelajo. Si tratta della palazzina ex odontotecnici già usata dal Giorgi in via Medaglie d'oro, zona Ghirada. Terminati i lavori, a gennaio gli studenti si trasferiranno. Di conseguenza le scuole del campus, l'itis Fermi, il Duca degli Abruzzi e il Riccati, potranno contare su una palazzina in più e altre nove aule che verranno liberate a settembre.

CARENZA DI AULE
C'è poi un nodo tra l'istituto per geometri Palladio e il liceo scientifico Da Vinci, che occupa sette aule nello stesso Palladio. L'istituto per geometri ha chiesto di poter tornare ad avere la disponibilità dei locali. Ma il Da Vinci non ha altri spazi. Toccherà alla Provincia, proprietaria delle strutture, sbrogliare la matassa. «Non ci sono scontri. Anzi, c'è collaborazione sottolinea la preside del Palladio, Lara Modanese spero che questa richiesta permetta al Da Vinci di ottenere le aule di cui ha bisogno, è importante che vengano costruite. Il liceo ha già spazi predisposti, si tratta solo di sistemarli».
Modanese, poi, ha sottolineato che oggi diventa ancora più complicato avere la responsabilità di classi di altri istituti nella propria scuola. Ma per il dirigente del Da Vinci, Mario Dalle Carbonare, le cose non sono semplici. «Le aule che oggi sono al Palladio ci servono. E gli interventi sulla nostra struttura non possono essere fatti dall'oggi al domani sottolinea, la Provincia conosce le esigenze di entrambe le scuole».
Per il Palladio, che nel frattempo ha instaurato il numero chiuso respingendo qualche decina di iscrizioni, quelle aule sono importanti perché consentirebbero di ospitare tutti gli studenti nello stesso complesso anche con le limitazioni. La palla passa al Sant'Artemio. Potrebbe tornare buono il recupero dell'ex polveriera davanti allo stesso Palladio. Ieri il sindaco Mario Conte ha annunciato che chiederà al demanio di poterla avere con la bonifica già eseguita. «Potrà diventare un centro polivalente con aule studio per il Palladio, il Da Vinci e il Mazzotti» sottolinea.
Ma i tempi non sono brevi. Dal canto proprio il Da Vinci sta comprando delle sedie con il piano reclinabile per recuperare spazio per gli studenti. «L'obiettivo è far seguire le lezioni in presenza almeno a tutte le prime - dice Dalle Carbonare - e di pari passo evitare il più possibile la didattica a distanza».
Diversa la situazione dell'alberghiero Alberini nel campus di Lancenigo. I laboratori di cucina di fatto non consentono la didattica a distanza. Qui dovrebbero essere organizzati turni sia di mattina che di pomeriggio. Mentre il liceo artistico punta ora più che mai ad allargarsi sullo stabile accanto delle ex Poste.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci