Sardine, in quattromila invadono piazza Borsa

Domenica 1 Dicembre 2019 di Mauro Favaro
Sardine, in quattromila invadono piazza Borsa a Treviso
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TREVISO - Operazione riuscita. Con tanto di abbraccio collettivo. Ieri sera piazza Borsa è stata invasa da un enorme banco di Sardine. Oltre 4mila persone. Per gli organizzatori si è arrivati a 6mila, come recitava lo striscione srotolato sopra la folla, dove danzava anche un pallone rosso. Ma per una volta le cifre non sono tutto. La manifestazione, sull'onda nazionale, è stata organizzata in pochi giorni. E alla fine la piazza era piena. Sono state occupate anche parte delle strade vicine. «Una bellissima Treviso si è risvegliata dal torpore della politica dell'odio e della discriminazione è stato l'esordio dal palco -. Abbiamo trasformato piazza Borsa nella Pescheria. Il tutto in pochissimo tempo: i social network servono a questo, non per fare propaganda con messaggi di odio».
 
FUORI I PARTITICome richiesto, non c'erano simboli di partito o di sindacati. Solo cartelloni a forma di sardina. Un partito, però, è stato evocato più volte: Treviso non si lega, ha scandito la folla a più riprese mettendo nel mirino il Carroccio di Salvini. In piazza c'erano molti ragazzi, alcuni esponenti del centro sociale Django e diversi amministratori di centrosinistra. Ma anche persone meno giovani e famiglie con i bambini al seguito. Il clima era quello di una grande festa. Il giaccio è stato rotto cantando a squarciagola Bella Ciao. Per gli organizzatori l'antifascismo è un fondamento sacro. Tanto più in una città, come è Treviso, Medaglia d'Oro per la Resistenza. Di seguito sono stati letti il manifesto delle Sardine e la prima parte della Costituzione. Poi l'Inno d'Italia. Il momento più emozionante? Quando dal palco hanno chiamato un abbraccio collettivo. Guardate la persona accanto a voi hanno detto che la conosciate o no, abbracciatela. Una dimostrazione plastica di ciò che unisce le Sardine. «È la risposta alla politica dell'odio e degli insulti spiega Francesco Sanson, 22enne di Conegliano, studente di Ingegneria informatica, uno dei motori della manifestazione nella provincia di Treviso tantissime persone hanno un altro sentimento: quello di stare in piazza insieme, tutti uniti, per dire che questo tipo di politica non serve più. La piazza è assolutamente inclusiva, positiva e propositiva».
LA PAROLA D'ORDINESanson risponde anche a chi dice che le Sardine sono tenute assieme solo dall'obiettivo di contrastare la Lega. «Questo movimento non è contro nessuno mette in chiaro . Ognuna delle persone scese in piazza ha proposte da realizzare attraverso la politica». La manifestazione è stata accompagnata dalla colonna sonora: La storia siamo noi e Generale di Francesco De Gregori, il Pescatore di Fabrizio De André, Piazza Grande e Com'è profondo il mare di Lucio Dalla. E poi Lucio Battisti e Domenico Modugno con Volare. Fino a chiudere con la Canzone del Maggio dello stesso De André: Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti. «Anche Treviso non abbocca. La nostra è stata una terra dove per troppo tempo ha imperversato la retorica dell'odio hanno concluso le Sardine -. Questa piazza è la prova vivente che esistono una Treviso e un Veneto totalmente diversi. La politica fatta di urla, odio e insulti non ci rappresenta minimamente. Noi siamo per una democrazia solidale che si fonda sull'antifascismo e l'antirazzismo. Non siamo contro nessuno. Ma a difesa della Costituzione. E non faremo un solo passo indietro».
Mauro Favaro 
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