Sara Anzanello nella Hall of Fame del volley a vent'anni dalla vittoria del Mondiale

Giovedì 15 Dicembre 2022 di Matteo Negro
Sara Anzanello

PONTE DI PIAVE - Il suo nome era già scolpito da tempo nel cuore dei tifosi che continuano ad amarla, adesso lo è anche nella Hall of Fame della pallavolo italiana. Sara Anzanello, l’atleta di Ponte di Piave scomparsa prematuramente quattro anni fa, è stata ufficialmente inserita nell’Olimpo delle sportive del volleyball.

Un riconoscimento avuto insieme al mister Marco Bonitta e alle sue compagne che nel 2002 salirono sul gradino più alto del podio, conquistando la medaglia d’oro nel Campionato del Mondo che si svolse a Berlino. Un successo che è ancora oggi ben impresso nella mente di chi ama lo sport e che non può scordare l’immagine delle braccia al cielo delle ragazze della Nazionale.


LA CERIMONIA
In una cerimonia che si è tenuta a Palazzo d’Accursio a Bologna, ieri la Fipav (Federazione Italiana Pallavolo) ha dato il giusto tributo a un risultato che per l’Italia è a tutt’oggi ineguagliato nel Campionato del Mondo femminile. L’onorificenza è stata conferita in occasione del ventennale di quella storica vittoria, ricordando e omaggiando quella formazione che scrisse una delle pagine più leggendarie della pallavolo di casa nostra. Per le Azzurre, quello di ieri è stato un momento di ritrovo e di grande festa: abbracci e sorrisi, ma anche attimi di commozione, proprio come quello che ha visto la consegna del titolo a Nicoletta Zaffalon, mamma dell’indimenticata Sara. «Si è trattato di un appuntamento davvero speciale - ha raccontato la madre, che alla cerimonia era accompagnata dal marito Walter - C’è stata una forte partecipazione e molti sono stati i sentimenti che ho provato, certo contrastanti fra loro: da un lato il ricordo di mia figlia che se ne è andata troppo presto, dall’altro la gioia di saperla ancora così tanto amata da tutti». Mamma Nicoletta ha quindi ritirato la coppa in cristallo che la Federazione ha consegnato a tutte le atlete della squadra che compì l’impresa: «L’allenatore Bonitta, in primis, mi ha voluto dimostrare la sua vicinanza e il suo grande affetto nei nostri confronti. Mi ha poi commosso vedere le compagne e amiche di Sara che adesso sono cresciute. Da ragazze vincenti nello sport, ora sono divenute adulte, alcune sono diventate mamme e anche questa è un’emozione particolarmente forte».


I RICORDI
Oltre al talento dell’atleta trevigiana, anche la personalità e il carisma di Sara sono ancora vivi nella memoria di chi l’ha conosciuta e di chi l’ha avuta al proprio fianco in campo: «Attraverso i racconti di quelle che sono state le sue compagne di squadra, ritrovo oggi la personalità di mia figlia. Il suo essere stata sempre positiva, fino all’ultimo, la capacità di sdrammatizzare nel momenti più difficili che si possono incontrare nella vita». Un ricordo condiviso pure da Raffaella Callone, anche lei ex-pallavosta e migliore amica di Sara: «È un riconoscimento molto bello per lei e per le ragazze che raggiunsero un traguardo storico. Quel titolo era il suo più grande orgoglio e Sara se lo è guadagnato con l’impegno e con il duro lavoro».

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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