Si droga nel bagno del McDonald's: l'eroina gialla lo uccide sul colpo

Lunedì 14 Ottobre 2019
Si droga nel bagno del McDonald's: l'eroina gialla lo uccide sul colpo

SAN VENDEMIANO - Lo hanno trovato riverso nel bagno del Mc Donald's di viale Venezia a San Vendemiano. Una morte fulminante quella di Leonardo Bottan, 44 anni, residente a Cappella Maggiore, dove viveva con i genitori. L'uomo, un passato difficile, costellato da difficoltà che lo hanno psicologicamente prostrato, era sceso pochi minuti prima nel seminterrato dove si trovano i servizi igienici con la droga nelle tasche pronta per essere iniettata. Ma quel buco gli è stato fatale. A trovarlo già morto è stato un inserviente della catena di fast food che era sceso a sua volta per l'ordinaria manutenzione del bagni. Allarme, panico, concitazione, telefonate. Poi l'arrivo degli operatori del Suem e dei carabinieri che hanno transennato l'area senza che questo abbia influito più di tanto sull'andirivieni di gente che affollava il locale.

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E infine la rimozione del cadavere. Adesso restano le domande. La prima e più insistente: cosa ha ucciso l'uomo? La sostanza che si è iniettato era senz'altro potente: non è servito spremere tutto il contenuto della siringa, a terra vicino al corpo. E' stato sufficiente calcare appena sullo stantuffo e la vita è scivolata via all'istante. Colore e consistenza della sostanza fanno pensare all'eroina gialla, la terribile droga che ha mietuto decine di vittime a Nordest, non ultima un ragazzo di 31 anni a Treviso, nella calura di fine agosto. Ma saranno le analisi di laboratorio e l'autopsia a chiarire se si tratta della pista giusta o se il debole cuore di Leonardo ha ceduto a questo nuovo affronto senza scomodare lo spettro dell'eroina killer. Il 44enne era un noto consumatore, ma aveva tentato di smarcarsi in quella guerra senza quartiere fra abuso e rinuncia, fra la volontà di vivere e di abdicare. La seconda domanda: dove si è procurato la dose mortale? I carabinieri hanno già iniziato a indagare ad ampio spettro per risalire al fornitore.
I TIRI DELLA SORTE
Leonardo Bottan era perito elettrotecnico, ma al momento disoccupato. Un passato da sportivo, amante di ciclismo e sci. Aveva perfino partecipato ai giochi della Gioventù regionali. Poi il destino gli aveva riservato diverse mazzate: durante un ricovero ha contratto un virus che lo ha fortemente debilitato. E una brutta caduta sul posto di lavoro lo ha fatto finire in rianimazione.
FAMILIARI DISTRUTTI
Raggiunto dalla notizia il fratello è partito da Roma, dove vive, per raggiungere gli anziani genitori Alberto e Mariangela: «Non posso crederci -dice- Mio fratello era una persona solare e generosa. La vita lo aveva messo davanti a molte prove, ma aveva sempre tentato di superarle. Sto cercando di farmi un quadro: non riesco ancora a credere all'overdose. Non ci resta che aspettare il risultato dell'autopsia, sperando che almeno gli dia ragione, che ci dica che è stato un infarto, un malore, qualcos'altro».
«Da giovanissimo, avrà avuto 16 anni, è stato vittima di una brutta caduta ed è finito in rianimazione. Poi ha trascorso un periodo di lavoro in Germania nell'ambito della ristorazione -continua- e tornato a casa in seguito a un ricovero ha contratto un virus che lo aveva prostrato fisicamente, indebolendo così anche il suo morale. Secondo me è in quel momento che si è avvicinato alle sostanze stupefacenti, salvo poi cercare di rimettersi in piedi reagendo e cercando di trovare un lavoro che però tardava ad arrivare». Leonardo il tentativo l'aveva fatto: «Ha frequentato dei corsi di preparazione ma finora non era servito che a procurargli dei lavori saltuari. Mio fratello ha avuto una vita sfortunata, avrebbe meritato un percorso più sereno». Ma intanto resta un vuoto enorme in famiglia e i genitori sono schiacciati dal dolore. «Papà soffre di cuore e sono preoccupato per come a 78 anni può reagire a questa terribile notizia» conclude il fratello. Che in questa guerra ha perso la persona più cara.
Pio Dal Cin

Ultimo aggiornamento: 12:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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