Il Rugby Casale sbarca in televisione: sarà protagonista della serie Sport Crime

Sabato 28 Agosto 2021 di Ennio Grosso
Il Rugby Mogliano sarà protagonista della seconda stagione della serie tv Sport Crime
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CASALE SUL SILE - Il Rugby Casale entra nel mondo delle grandi serie televisive. È di questi giorni, infatti, l’accordo stilato dal club casalese per trasmettere un intero episodio di “Sport Crime” con Blullow Sa di Lugano, società di produzione fondata da due ex giocatori casalesi, Luca Tramontin e Daniela Scalia.

Una Sa svizzera (la nostra Spa) che parla molto veneto e ricorda spesso la squadra del Sile. Già effettuati i primi sopralluoghi per filmare una puntata della seconda stagione di Sport Crime. 


IL PROGRAMMA

La serie racconta le vicende di un’agenzia di investigazione sportiva con sede a Lugano, la prima stagione è conclusa e a breve vedrà la distribuzione internazionale. Nella seconda il Veneto sarà rappresentato da Mestre, Povegliano Veronese, Rovigo, Porto Tolle e appunto Casale su Sile. «Faremo vedere aziende locali, parleremo di cibo, tipo di turismo, cose che non si trovano da altre parti – dice Daniela Scalia, anchor di Sportitalia ed Eurosport, nonché ex giocatrice del Rugby Casale –. Ormai le serie tv sono la vera agenzia turistica, i tempi dei volantini e degli spot sorridenti sono scaduti. I giovani chiedono alle serie di presentare posti diversi, poi guardano i titoli di coda e prenotano le vacanze. Questa è la realtà e la dirigenza del Rugby Casale, a differenza di molti altri, l’ha capito». Tutta da svelare la trama che riguarderà il Rugby Casale, studiata nella rinnovata club house dello stadio Eugenio, tuttavia si sa che la storia è stata studiata per poter spendere minuti e minuti sugli aspetti fluviali, gastronomici e ovviamente rugbistici che caratterizzano Casale. 


IL PRESIDENTE

«Abbiamo capito che con uno sforzo umano ma non economico possiamo portare 46 minuti di Casale sul Sile nel mondo – l’analisi di Valter Meneghetti, presidente del Rugby Casale – con il nostro mondo rugbistico, ma anche con le nostre piste ciclabili e le ville nelle anse fluviali. Siamo onesti, non possiamo allargarci troppo economicamente, ma possiamo farlo con le energie interne e le ricchezze umane e paesaggistiche. Ormai si visitano i ristoranti di Montalbano o si va a Milwaukee per vedere il fast food di Happy Days. Altre squadre avranno più risorse, noi abbiamo la gratitudine e l’affetto di chi ha giocato e vissuto qui, vogliamo ripartire da queste basi per finanziare il club, non c’è niente di male. Il male, casomai, è imitare gli altri e non aderire alla propria identità». Nico Tramontin, co-autore e addetto ai riuscitissimi personaggi giovani della serie ribatte: «Mio padre (Luca, ndr) non chiede altro che essere sfruttato dal suo Casale, è un grande professionista solo se sente una squadra intorno, non cambierà e non crescerà mai, questo è molto bello». Infine, l’ex commentatore ovale di Sportitalia ed Eurosport, Gianluca Veneziano, il quale si occupa degli aspetti logistici della produzione. «Qui sono tutti veloci, parlano di inquadrature ma anche di parcheggi, orari, permessi, si passano i numeri di telefono delle aziende alla velocità di una ruck fatta bene. Le serie internazionali, certo, sono basate su trame, personaggi e narrazione, ma la produzione tecnica deve viaggiare, mi affascina questo paese pratico e idealista insieme». Il titolo dell’episodio? “Get Back” o… “Torna indrìo”.

Ultimo aggiornamento: 22:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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