Ubriaco uccise due donne, l'automobilista chiederà al giudice lo sconto di pena

Treviso, la difesa del 25enne Levacovic ha deciso di puntare sul rito abbreviato

Martedì 6 Dicembre 2022
Ubriaco uccise due donne, l'automobilista chiederà al giudice lo sconto di pena
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PREGANZIOL (TREVISO) - Tragedia del Terraglio, la difesa ha deciso: Ronnie Levacovic, il 25enne rom responsabile dell'incidente in cui morirono le due amiche Mara Visentin, 63 anni, e Miriam Cappelletto, 51, opterà per il rito abbreviato, usufruendo dunque dello sconto di un terzo della pena in caso di condanna.

Levacovic è accusato di duplice omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e dalla velocità. L'udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 17 gennaio: è probabile che la difesa, rappresentata dall'avvocato Francesco Murgia, presenterà quel giorno la richiesta di abbreviato, ottenendo di conseguenza un rinvio dell'udienza.


LE ACCUSE
Lo scorso 24 marzo la Citroen C1 su cui viaggiavano le due donne fu tamponata a Preganziol dalla Bmw del giovane, che guidava ubriaco (con un tasso alcolemico di 1,05 grammi per litro di sangue) e sfrecciava a 125 chilometri orari in un tratto in cui vige il limite dei 70. «In quei pochi secondi ho distrutto la vita di due persone e ho cambiato per sempre la mia. È stata una tragedia», ha sempre ripetuto Ronnie che, al momento, a suo carico non ha alcuna misura di custodia cautelare. Il 25enne porta ancora addosso i segni dell'impatto, in cui era rimasto ferito in modo grave: Levacovic è infatti in sedia a rotelle e sta seguendo un lungo percorso di riabilitazione per tornare a camminare. Anche le ripercussioni psicologiche non sono da sottovalutare: Ronnie dice di non ricordare nulla dell'impatto.


LE INDAGINI
Le perizia cinematica eseguita dall'ingegner Pierluigi Zamuner, su incarico del pm Giulio Caprarola, titolare delle indagini, aveva stabilito che la causa dell'incidente era stata la forte velocità con cui la Bmw di Ronnie aveva centrato l'utilitaria delle due amiche. L'esito degli esami tossicologici aveva poi accertato che l'automobilista era sotto l'effetto di alcol: Ronnie quella sera, dopo una cena fuori, aveva riaccompagnato a casa moglie e figli e aveva preso il bolide per fare un giro sul Terraglio.


LA BATTAGLIA LEGALE
Le due amiche, entrambe di Preganziol, stavano tornando a casa dal Bingo. Viaggiavano rispettando i limiti ma erano senza cinture di sicurezza: le avevano allacciate dietro la schiena per non far suonare l'apposito allarme all'interno della vettura. Una circostanza che, secondo il perito, non avrebbe comunque fatto la differenza. In altre parole, anche indossando correttamente la cintura, le due donne sarebbero morte comunque. Eppure proprio questa condotta sarà uno degli elementi sottolineati dalla difesa per provare a dimostrare il concorso di colpa, ferma restando la responsabilità del 25enne. «Chiediamo solo un processo senza pregiudizi», aveva più volte ribadito il legale. Amara invece la posizione delle famiglie, difese dallo Studio 3A: «Tra un po' sarà colpa di mia madre e dovremo pure chiedere scusa», era stato lo sfogo del figlio di Mara Visentin, dopo la perizia. Il violento impatto tra la C1 e la Bmw è stato collocato senza alcun dubbio nella corsia in cui viaggiava l'auto delle due donne e chiara è sempre stata la reciproca posizione assunta poi al momento dell'impatto.
 

Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 12:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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