RONCADE - Era stata travolta da un’auto dopo essere scesa dallo scuolabus. Il giudice assolve la donna che ha investito la 13enne mentre condanna a 4 mesi (pena sospesa) l’autista del pulmino per abbandono di minore. L’imputato infatti non avrebbe dovuto lasciar scendere la studentessa senza che ci fosse un adulto ad aspettarla. L’incidente risale al 17 febbraio del 2017. Teatro dei fatti la frazione di San Cipriano, a Roncade. Cinque anni dopo si chiude il processo in primo grado che vedeva alla sbarra degli imputati Franco Dalla Torre, 62 anni di Roncade, e Francesca Nichele, 63enne di Monastier. Accusati rispettivamente di abbandono di minore e di lesioni stradali gravi, difesi l’uno dall’avvocato Silvia Biscaro, l’altra dall’avvocato Giovanni Pio Romano.
L’INCIDENTE
Quel giorno, verso le 15, Dalla Torre si ferma davanti alla casa della studentessa, di origine straniera, come faceva ogni giorno. Ma nell’attraversare la strada, in un punto sprovvisto di zebre, la ragazzina è meno cauta del solito: si mette a correre e la donna alla guida della Ford Fusion se la trova davanti all’improvviso. Senza riuscire a evitare l’impatto, nonostante stia rispettando i limiti di velocità previsti in quel tratto di strada. Nell’urto la 13enne viene sbalzata di qualche metro e rimane ferita a una gamba: i medici le diagnosticano il distacco epifisario misto distale della tibia destra, giudicato guaribile in 40 giorni.
LA CONTESTAZIONE
Nel chiudere le indagini, il pm aveva ravvisato profili di responsabilità per entrambi i conducenti, salvo poi chiederne l’assoluzione al termine del dibattimento. Ma per l’autista del pulmino è arrivata comunque la condanna, per quanto lieve. La sua responsabilità consisterebbe nel fatto che, in un punto che non è segnato come fermata, ha fatto scendere la ragazzina senza essersi prima accertato che ci fosse un adulto ad attenderla. Il suo comportamento quindi avrebbe favorito quello della giovane che, senza la vigilanza di un genitore, avrebbe deciso di correre verso casa sua.