Rogo mortale, telecamere al setaccio per verificare la presenza di estranei

Sabato 13 Giugno 2020 di Paolo Calia
SOPRALLUOGO Le guardie zoofile dell’Oipa assieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco durante il controllo di ieri. Presente anche Sergio Miglioranza, tornato sul luogo dell’incendio
PAESE Tanti dubbi, tanti misteri e punti interrogativi che aspettano una risposta. Attorno al rogo che ha divorato la casa di Sergio Miglioranza e le vite della moglie Franca Fava, 67 anni, e dell’amica Fiorella Sandre (74), ci sono ancora troppe cose che non quadrano, incongruenze da chiarire. Gli investigatori del carabinieri stanno battendo molte strade e una non esclude che a dare vita alle fiamme sia stata la mano di una persona non ancora identificata. L’indagine è blindata, non filtrano dettagli. L’unica cosa certa è che tutte le riprese fatte dalle telecamere di sorveglianza piazzate in zona, e sono molte trattandosi di un’area industriale dove ogni impresa è video-sorvegliata con obiettivi puntati nei cortili e sulle strade d’accesso, sono state prese ed esaminate. Si cerca un dettaglio, un indizio che possa dare una chiave di lettura di quanto accaduto. L’incendio è scoppiato attorno all’una e trenta della notte tra martedì e mercoledì. In quella zona, a quell’ora, non ci passa nessuno. Quindi un ipotetico piromane dovrebbe aver lasciato una traccia in qualche video. Ma è un’ipotesi, una delle tante al vaglio messe sul tavolo per tentare di ricostruire nei minimi dettagli l’accaduto.
IL COLLEGAMENTO
Ma anche un altro dettaglio viene tenuto in considerazione e riguarda un altro incendio avvenuto a gennaio, a Treviso, quando ad andare a fuoco è stato l’appartamento del fratello di Sergio. In quell’occasione però, a parte la paura e la rabbia per i danni, nessuno si fece male. I due episodi sono abbastanza vicini nel tempo ma, a un primo esame, non hanno punti in comune. Gli investigatori però non vogliono lasciare nulla al caso e stanno verificando l’esistenza di qualche collegamento non ancora individuato: la circostanza di due roghi nelle case dei due fratelli merita, quanto meno, qualche verifica in più. Ma Sergio ha già chiarito di non avere nemici.
LE INDAGINI
Qualche elemento importante potrebbe venire fuori anche dalle autopsie richieste dal pm Anna Andreatta sui corpi delle due vittime. Fiorella e Franca sono morte assediate dal fumo e dalle fiamme. Non hanno potuto uscire dalla casa perché bloccate da un lato dalla finestra chiusa da una grata, misura presa per tenere alla larga eventuali ladri, e dall’altro dal fuoco che avanzava inesorabile. Il procuratore Michele Dalla Costa, che resta molto cauto, vuole verificare per prima cosa se c’è un collegamento chiaro e diretto tra la morte delle donne e l’incendio. Altro elemento da verificare è l’innesco. L’ipotesi più accreditata dalla Procura resta quella del fornelletto utilizzato per scaldare il cibo dei cani e, forse, rimasto acceso. Ma non nessuno esclude che gli inneschi possano essere stati anche più di uno, anche perché Sergio ha ribadito in più occasioni che lui aveva spento tutto prima di andarsene a letto. Anche l’origine dell’incendio rientra però nelle stranezze che gli inquirenti intendono chiarire. Intanto resta aperto il fascicolo che ipotizza incendio colposo.
IL BLITZ
Infine ieri pomeriggio in quel che rimane del cortile si sono presentate anche le Guardie Zoofile dell’Oipa accompagnate da carabinieri, vigili del fuoco e polizia locale. Sul luogo è tornato anche Sergio, che ha voluto constatare le condizioni degli animali che allevava. Due cani sono morti carbonizzati, un altro si è salvato. Poi c’erano anche altri animali da cortile e le Guardie dell’Oipa hanno voluto rendersi conto delle condizioni in cui erano tenuti. Il cortile da anni era pieno di ogni tipo d’oggetto: Sergio ha sempre avuto la mania di raccogliere di tutto senza buttare mai via niente. E, tra le mille cose accatastate, c’era anche lo spazio per alcuni animali, pure loro vittime di questa tragedia. 
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