Risse tra bande, tutti lavorano nei cantieri edili. La stretta della Prefettura di Treviso: «Più controlli»

Venerdì 21 Ottobre 2022 di Mauro Favaro
Rissa tra bande di lavoratori nei cantieri edili, tavolo in prefettura

TREVISO - Controlli serrati nei cantieri e nelle imprese edili per ridurre le zone grigie, da dove possono scaturire comportamenti violenti, arginando i pagamenti in nero, verificando l'applicazione dei contratti e vigilando sul rispetto delle norme di sicurezza. Scatta la stretta dopo le maxi risse tra balcanici registrate tra Treviso e Vittorio Veneto.

Lo scenario è proprio quello del settore delle costruzioni, con possibili regolamenti di conti tra lavori in nero e debiti non pagati.

Il vertice in Prefettura

Il punto è stato fatto ieri, 20 ottobre, nel vertice sull'ordine e la sicurezza pubblica in prefettura a Treviso con il questore, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza, il sindaco del capoluogo, Mario Conte, e un rappresentante della Provincia. «Abbiamo fatto il quadro generale della sicurezza, con particolare riferimento al mondo dell'edilizia - spiega il prefetto Angelo Sidoti - sono già stati previsti più controlli. Nei giorni scorsi durante un incontro sui temi della sicurezza sul lavoro anche Ance (associazione costruttori edili, ndr), le associazioni dell'artigianato e i sindacati avevano richiamato la nostra attenzione su questo mondo e sulla necessità di controlli sulla sicurezza, sul lavoro nero e sul lavoro irregolare». L'obiettivo è contrastare anche le eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata.

I nodi

«L'allerta rimane specifica il prefetto è sempre stata richiamata l'attenzione, soprattutto in un periodo in cui c'era la possibilità di far riferimento a bonus statali». Davanti a questi, come sottolineato dai sindacati, le imprese edili si sono moltiplicate, senza troppe garanzie sul rispetto dei contratti, con le relative tutele, e delle norme di sicurezza. Il risultato è una concorrenza sleale che ha generato delle storture. Restando sul fronte della prevenzione, ora verranno passati in rassegna pure i luoghi considerati di ritrovo. «Ci saranno ulteriori controlli conferma il prefetto anche dove si pensa ci possano essere dei ritrovi che possano innescare altre tipologie di reato. Le attività di verifica verranno intensificate dove si può ritenere che ci siano persone da sottoporre a più attenzione». Si rafforza ulteriormente la sorveglianza. «Anche se il territorio è già presidiato in modo fitto e capillare - sottolinea Sidoti - come testimoniato dall'immediato intervento delle forze dell'ordine in entrambi gli episodi di rissa».

Sicurezza

«Viviamo nella città e nella provincia più sicura d'Italia. Lo dicono i numeri ufficiali del ministero dell'Interno - scandisce il sindaco Conte - questi episodi vanno a minare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Ma è altrettanto vero che c'è stata una pronta risposta delle istituzioni, che in poche ore hanno assicurato i responsabili alla giustizia. Nel caso di Treviso, poi, tengo a sottolineare che la comunità kosovara è la stessa che era venuta in municipio a donare soldi per sostenere la sanità veneta, la stessa che ha preso le distanze dalle violenze e la stessa che vuole radunare i propri concittadini per incentivarli a collaborare maggiormente con le forze dell'ordine». «Gli episodi di rissa sono totalmente slegati soprattutto dal tessuto sociale della nostra città. Questo ci rassicura. Dobbiamo però continuare ad alzare l'asticella della sicurezza conclude Lì è una questione culturale ed economica. E probabilmente ci sono dei business sommersi, come il lavoro nero. Le forze dell'ordine stanno lavorando. Verranno fatti tutti gli approfondimenti necessari per evitare che in futuro succedano altri episodi».

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Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 20:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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