Il compagno gli tocca il cellulare e lui lo prende a pugni. Scoppia la rissa in una scuola di Treviso

Sabato 11 Marzo 2023 di Mauro Favaro
Pugni al compagno di classe perché gli tocca il cellulare, scoppia il caos in una scuola di Treviso

TREVISO - Hanno iniziato a litigare perché uno aveva toccato lo smartphone dell'altro. E alla fine uno studente di 14 anni ha sferrato un pugno contro il compagno di classe. Il tutto accompagnato da espressioni violente che di fatto ricalcavano lo stile di frasi sentite in film o videogiochi, per non parlare di alcuni abissi del mondo dei social. È quanto accaduto nei giorni scorsi in una classe prima di una scuola superiore della zona di Treviso. L'ondata di aggressività tra i banchi in questo periodo sembra inarrestabile. In un'altra scuola superiore, sempre nella zona di Treviso, si è arrivati a sospendere 10 studenti di prima per insulti nei confronti dei professori, offese di stampo razzista e video registrati con il cellulare durante le lezioni.

Quest'ultimo è un problema generale.

Studenti aggressivi, i fenomeni tra i banchi e i corridoi

Qualche tempo fa in un istituto comprensivo del distretto di Treviso i ragazzi avevano anche scattato delle foto agli insegnanti utilizzando poi i loro volti per creare fotomontaggi tutt'altro che lusinghieri. Ma ci sono anche fenomeni nuovi. Martedì scorso sono stati segnalati i primi casi di "cicatrice francese" in due scuole nella zona di Montebelluna e Conegliano: seguendo una moda esplosa su TikTok, i ragazzi si procurano volontariamente dei lividi sugli zigomi per assumere un aspetto truce. Non solo. A gennaio un alunno di 11 anni di una scuola media della zona di Montebelluna si era rifiutato di tornare a scuola perché minacciato da alcuni bulli: «Non voglio andare perché ho paura».

Le iniziative

Le scuole provano a tenere la barra dritta con punizioni, sospensioni, impegno in attività socialmente utili, iniziative riguardanti la giustizia riparativa e attività di supporto, anche psicologico. Ma presidi e professori non trovano sempre la collaborazione da parte delle famiglie. Anzi. Tanto che ora da alcune scuole di Treviso e della sua cintura urbana si alza la richiesta di riattivare il tavolo di condivisione e monitoraggio che era stato istituito l'anno scorso con Ca' Sugana. «Prendiamo atto anche di quello che accade in città, soprattutto il sabato pomeriggio. Dobbiamo cercare di ricompattare tutte le forze, tra politica, scuole e famiglie. Perché in questa situazione di emergenza nessuno ce la può fare da solo avverte Renata Moretti, preside del Besta Il Comune l'anno scorso aveva aperto un tavolo in collaborazione con l'ufficio scolastico. Erano anche emerse delle tracce di lavoro. Poi la cosa si è un po' fermata. Ma da parte nostra c'è sempre la massima disponibilità a collaborare direttamente con l'amministrazione. La violenza per affermare sé stessi purtroppo sta diventando quasi una moda. I ragazzi la respirano soprattutto attraverso i modelli che vedono attraverso i social».

Le reazioni

Un punto di vista sostanzialmente condiviso dal Riccati. «È sempre utile lavorare assieme - dice la preside Francesca Mondin - non solo per una questione di emergenza ma anche e soprattutto per sviluppare un'attenzione che sia sempre più costante». In primis per cercare di rinsaldare i rapporti con le famiglie. «Inutile negarlo: ci sono anche studenti imbrigliati da scelte fatte dai genitori in vista delle superiori - sottolinea Mondin - se non si seguono i consigli orientativi dati alle medie, si corre spesso il rischio di trovare ragazzi che nel primo biennio tirano i remi in barca e adottano comportamenti oltre le righe». «Nella scuola di oggi i ragazzi vengono alle mani con una facilità che non si vedeva in passato conferma infine Emanuela Pol, preside del Planck di Lancenigo e in questo senso un tavolo per condividere difficoltà e possibili soluzioni potrebbe portare a nuovi spunti rispetto alla necessità di ragionare con le famiglie per arginare l'attuale emergenza educativa».
 

Ultimo aggiornamento: 12:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci