Arrivano 5 ripetitori sul Grappa: «Entro la primavera saranno già installati»

Giovedì 20 Febbraio 2020 di Vera Manolli
Arrivano 5 ripetitori sul Grappa: «Entro la primavera saranno già installati»
PIEVE DEL GRAPPA - Ripetitori telefonici sul Grappa: «Ora la montagna sarà meno isolata». L'Unione Montana vince davanti al Tar contro il privato che aveva fatto ricorso e ora può procedere con l'installazione dei ripetitori, a iniziare da Campocroce. Per anni dimenticato dalle compagnie telefoniche, ora sul Grappa sorgeranno 5 antenne che garantiranno la copertura su tutto il versante ovest del Massiccio. La svolta è arrivata con la sentenza del Tar del Veneto che ha bocciato di fatto il ricorso di un residente, in quanto la localizzazione dell'impianto di Campocroce, dove si trova l'abitazione dell'uomo che dovrà anche pagare le spese processuali, è stata sottoposta a uno studio di fattibilità tenendo presenti le caratteristiche del Massiccio. «Per prima cosa gli interventi di soccorso in quota saranno più facili -dichiara il presidente dell'Unione Montana, Paolo Mares- Sapevamo di aver seguito l'iter correttamente, la sentenza conferma che siamo sulla strada giusta. L'opera pubblica è stata programmata per lo sviluppo dell'economia e in generale per la tutela e valorizzazione del territorio montano, rendendo l'area sempre più appetibile dal punto di vista turistico».

TEMPI BREVISSIMI
La fine dei lavori d'installazione è prevista già per la primavera. Il costo degli interventi si aggira attorno agli 800mila euro, metà finanziati con contributi regionali del Programma di sviluppo rurale e per il restante dall'Unione Montana. Le postazioni sono a Cima Grappa e Monte Masarè (ex Paderno del Grappa), e nel Comune di Borso in località Colli Vecchi, Rocca, e Campocroce. Aperto nell'ottobre 2018, il cantiere ha subito un rallentamento per impraticabilità delle aree durante il periodo invernale e a causa di un atto vandalico subito a Monte Masarè per cui è stata presentata denuncia contro ignoti ai carabinieri. «L'intervento è quanto mai necessario per dare copertura su tutta l'area montana, rispondendo alle richieste di connettività dei residenti e degli operatori -continua Mares- lo scopo di questo progetto è di dare una risposta concreta alle esigenze del territorio che come tutti sappiamo purtroppo è sprovvisto delle cose essenziali per la vita quotidiana, come l'elettricità, oppure l'acqua, che è un altro grande problema». 

I PROSSIMI PASSI
Insomma il prossimo passo sarà quello di accaparrarsi un operatore telefonico. «Tramite il presidente dell'Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani Marco Bussone stiamo lavorando per coinvolgere le maggiori compagnie telefoniche ma -precisa- le postazioni non sono configurabili per il G5, sui social network è stato diffuso un timore infondato». E tra le buone notizie per quanto riguarda il profilo ambientale, sempre il Tar ha evidenziato un aspetto non secondario: In senso contrario a quanto sostenuto dal ricorrente, per il progetto indicato non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000. Anche l'ambiente è salvo.
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