L'etilometro era difettoso, vince la causa col Comune: risarcito con 10mila euro

Sabato 20 Marzo 2021 di Serena De Salvador
Un controllo con l'etilometro da parte della polizia locale
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Dopo una vicenda giudiziaria lunga quasi nove anni, il valdobbiadenese R.B. si vedrà risarcito di 10mila euro dal Comune, a cui intentò una causa civile chiedendo il risarcimento dei danni causati da un etilometro malfunzionante. Una sentenza giunta ieri dalla corte d’Appello di Venezia, che ha condannato il Comune ritenuto responsabile della mancata manutenzione dello strumento.
La disavventura di R.B. era cominciata ad agosto 2012, quando fu fermato da una pattuglia dei carabinieri. Sottoposto ad alcoltest, il risultato era stato sbalorditivo: risultava ubriaco con un tasso alcolemico quasi otto volte superiore al consentito. Inevitabili la denuncia per guida in stato d’ebbrezza, il sequestro dell’auto e il ritiro della patente. L’uomo però era corso all’ospedale di Montebelluna per sottoporsi agli esami del sangue, che avevano invece rilevato solo 0,1 grammi di alcol per litro di sangue. A quel punto il suo avvocato, Fabio Giuggioli, durante il processo aveva ottenuto una perizia tecnica sull’etilometro, dimostrando che lo strumento era tarato male perché non erano state eseguite le manutenzioni necessarie. Dunque il risultato era da cestinare. Cosa che il Tribunale di Treviso ha fatto nel 2015, assolvendo in via definitiva R.B. sul piano penale. Giuggioli nel frattempo aveva anche fatto ricorso al giudice di pace, facendo restituire auto e patente al suo cliente. L’uomo ne era però rimasto privo per tre mesi, con tutte le complicazioni che la mancanza del mezzo di trasporto aveva comportato.
Per questo, ottenuta l’assoluzione penale, R.B. aveva fatto causa civile al Comune per i danni. Inizialmente il Tribunale aveva respinto la domanda, sostenendo che la responsabilità della misurazione sbagliata ricadesse sui carabinieri. Invece l’avvocato è ricorso in Appello, dove è emerso che l’onere della manutenzione spettava proprio all’amministrazione. «Vi è una convenzione tra Provincia (che ha comprato gli etilometri) e Comuni che li hanno in uso, la quale specifica a chi spettano le manutenzioni –spiega il legale–. E non essendoci alcun contratto fra Comune e carabinieri, l’onere era dell’ente, che ha risarcito le spese dei due gradi di giudizio e i danni per i disagi subiti. Una sentenza importante, che ammette la possibilità di essere risarciti anche dalle amministrazioni quando strumenti come gli etilometri non funzionano correttamente (cosa accaduta diverse volte anche nella Marca) e che non di meno tutela pure coloro che quegli strumenti li utilizzano periodicamente, come in questo caso i carabinieri».
 

Ultimo aggiornamento: 16:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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