Il ricatto alla ex: «Fai sesso con me o racconto a tutti che fai uso di droghe»

Sabato 10 Ottobre 2020
Il ricatto alla ex: «Fai sesso con me o racconto a tutti che fai uso di droghe»

TREVISO - «Fai sesso con me o racconto a tutti che fai uso di droghe».

Il ricatto come ultima spiaggia per continuare la relazione con una donna che non voleva più saperne di lui. Ma quella frase è costata cara ad un 40enne di Treviso, che doveva difendersi dall'imputazione di violenza sessuale ai danni della ex compagna, oltre che dall'accusa di stalking avendola molestata per sei mesi, dal maggio al novembre 2019. L'uomo è stato condannato in abbreviato a sei mesi di reclusione e al risarcimento di 5mila euro di danni. Il giudice ha però riqualificato l'accusa di violenza sessuale nella meno grave violenza privata.


LE MOLESTIE

All'origine della vicenda la gelosia di lui. Un'ossessione che sarebbe costata al 40enne il suo rapporto con la donna. Secondo l'accusa, una volta rifiutato, avrebbe scatenato una campagna persecutoria ai danni della 38enne del capoluogo. È arrivato a bloccarle le telefonate in uscita e a fare lo stesso con tutti i suoi contatti. Ma non basta: secondo la Procura il desiderio di mantenere uno stretto controllo lo portava anche a interminabili appostamenti al di fuori del luogo di lavoro della sua vittima. Un comportamento a cui la donna dapprima non fa troppo caso ma che poi la spaventa, costringendola a cambiare abitudini, orari di uscita e di entrata e percorsi.


IL PROCESSO

È a questo punto che il 40enne avrebbe fatto scattare la trappola del ricatto, utilizzando delle informazioni molto personali sulle abitudini della donna, intimandole di voler continuare ad avere rapporti sessuali. «Fai sesso con me le ha intimato o racconto a tutti che sei una drogata». Era un bluff ma rendeva chiaro che lui non si sarebbe fermato davanti a nulla. A quel punto la vittima ha deciso di cercare aiuto, rivolgendosi prima ad alcuni amici e poi alle forze dell'ordine, presentando la denuncia. Nel processo, in cui il persecutore era difeso dagli avvocati  Alessandro Corsi e  Alessandro Grandi, la donna si era costituita parte civile assistita dall'avvocato Stefano Pietrobon. L'aver scelto il rito abbreviato ha consentito all'imputato di poter godere di uno sconto pari a un terzo della pena detentiva.
De.Bar.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci