Ricattato dall'amante conosciuta
in ferie: «Metto le foto su Facebook»

Martedì 20 Agosto 2013 di Giuliano Pavan
La ragazza è accusata di estorsione, stalking, minacce e molestie
TREVISO - Il flirt estivo si sarebbe trasformato prima in una scappatella extraconiugale, poi in una storia d'amore a distanza e infine in un vero e proprio sexy ricatto. Protagonisti della vicenda a luci rosse un impiegato 37enne di Treviso e una ragazza tunisina di 20 anni, finita sotto inchiesta con le accuse di estorsione, stalking, minacce e molestie telefoniche.



Stando alla denuncia presentata in Procura dall'uomo, assistito e consigliato dall'avvocato Salvatore Cianciafara, la giovane avrebbe minacciato di raccontare i particolari della loro storia d'amore alla moglie e agli amici di lui, caricando inoltre le foto dei loro incontri su Facebook. Il tutto dopo essere riuscita a incassare nel giro di poco più di sei mesi quasi 5mila euro.



La vicenda ha inizio nel giugno del 2012. I due si erano conosciuti durante un viaggio di piacere in un villaggio turistico di Djerba, in Tunisia. Dal classico gioco di sguardi tra i lettini della piscina, passarono presto al primo approccio. Prima l'amicizia, qualche drink a bordo vasca, poi l'infatuazione che sarebbe dovuta durare lo spazio di una settimana di vacanza. Al ritorno in Italia però i contatti tra i due continuarono, con telefonate ed sms che non avrebbero fatto altro che alimentare quella storia d'amore a distanza.



Ma tra novembre e dicembre 2012 sarebbero iniziate le richieste di denaro. La giovane tunisina avrebbe raccontato all'impiegato di essersi trovata all'improvviso in difficoltà economiche e il 37enne, senza pensarci troppo, decise così di darle una mano inviandole qualche centinaio di euro tramite Western Union. Ma i trasferimenti di denaro si moltiplicarono, tanto da arrivare a 4mila euro nel giro di qualche mese, sotto le minacce di rendere pubblico il loro flirt estivo.



Il 37enne pensava di poter controllare la situazione tenendo la 20enne a distanza. E sembrava che tutto fosse finito lì. Ma le richieste di denaro ricominciarono in primavera, e andarono avanti senza alcun versamento fino a quando lei venne in Italia con un visto turistico e i due si incontrarono a Venezia. Fu lì che la giovane avanzò l'ennesima richiesta: 250 euro al mese per l'affitto e 500 euro per le spese, oltre a un posto di lavoro per riuscire a ottenere il permesso di soggiorno. Il 37enne avrebbe così sborsato altri soldi, quasi mille euro, per rimandarla a casa e «acquistare» tempo, salvo poi crollare e vedersi costretto a denunciare tutto alle autorità per mettere fine a quella situazione divenuta, anche economicamente, insostenibile.
Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 07:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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