Tornano in classe 110mila studenti: "No assembramenti fuori dagli istituti"

Mercoledì 7 Aprile 2021 di Mauro Favaro
Gli agenti della polizia locale di Treviso all'esterno del liceo classico Canova

La scuola riparte con 20 classi già in quarantena. Più altre 3 in monitoraggio. E l’Usl della Marca non nasconde la preoccupazione per il rischio di un nuovo aumento dei contagi da coronavirus. Dopo il passaggio da zona rossa a zona arancione, da questa mattina 110mila alunni del trevigiano torneranno nelle aule per seguire le lezioni in presenza: tutti quelli degli asili, delle elementari e delle medie, più il 50% degli studenti delle superiori, a rotazione. Tra questi, circa 300 ragazzi sono già in quarantena. Per loro si continuerà con la didattica a distanza. L’obbligo di rimanere a casa nasce dal fatto che nelle ultime tre settimane le scuole sono state comunque frequentate da una parte degli studenti per le attività di laboratorio. C’erano anche gli alunni con bisogno educativi speciali e con disabilità, che hanno sempre potuto far lezione in presenza, spesso assieme a un gruppo di inclusione composto da alcuni compagni. E il Covid si è fatto largo pure in queste situazioni. Dopo aver rilevato dei contagi, il dipartimento di Prevenzione ha preso provvedimenti per 23 classi. Nel distretto di Treviso ce ne sono 11 in quarantena e 1 in monitoraggio (che scatta quando emerge un solo caso di positività). In quello di Pieve di Soligo 4 in quarantena e 1 in monitoraggio. E nel distretto di Asolo ci sono 5 classi in quarantena e 1 in monitoraggio. 
LE PREOCCUPAZIONI
«Non si comincia benissimo. Con la ripresa della scuola la preoccupazione è inevitabile. Ma speriamo per il meglio – dice Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl – auspichiamo che tutti i ragazzi rispettino al meglio le misure di prevenzione contro la diffusione del virus. Lo abbiamo sempre detto: il problema maggiore non riguarda tanto quel che accade all’interno della scuola, quanto tutto ciò che le ruota attorno. Non possiamo abbassare la guardia. Non siamo ancora fuori dall’emergenza». Intanto si parte. Oggi suonerà la campanella per 21mila bambini degli asili (15mila nelle paritarie), 41mila delle elementari (quasi 3mila nelle paritarie), 27mila delle medie (1.800 nelle paritarie) e per metà degli studenti delle superiori: 20mila nelle statali e circa mille nelle paritarie. 
I DIRIGENTI SCOLASTICI
«Siamo pronti a ripartire con il piano già adottato lo scorso febbraio – fa il punto Mariarita Ventura, preside del liceo Canova – il sistema è collaudato. Sul piano organizzativo non ci sono difficoltà particolari». Sulla stessa linea il Duca degli Abruzzi di Treviso. «È tutto pronto – dice la dirigente Antonia Piva – la scuola ha bisogno dell’incoraggiamento di tutti e di uno sguardo meno frettoloso. In questi mesi non abbiamo mai smesso di credere ed esercitare il valore della cultura, del dialogo e della responsabilità». «Finalmente si riparte – aggiunge Francesca Magnano, preside dell’istituto comprensivo Felissent di Treviso – speriamo di poter continuare in presenza fino alla fine dell’anno». Gli istituti comprensivi, in particolare, garantiranno tutti i servizi, dall’accoglienza pre e post scuola fino alla mensa. 
I TRASPORTI
Anche i bus e le corriere della Mom sono pronte a riaccogliere i ragazzi.

Alla luce del limite di capienza dei mezzi confermato al 50%, oltre a quelli propri, la società ne ha aggiunti 20 di aziende private. Alla fine verranno garantite 355 corse giornaliere in più rispetto al programma normale. E ci saranno 45 operatori di terra, nei punti più affollati, tra stazioni e snodi, per scongiurare il rischio di assembramenti. «Ad oggi contiamo 6.500 abbonati rispetto ai 20mila di febbraio – tira le fila Giacomo Colladon, presidente di Mom – con questi sbalzi è difficile fare programmazione». 

Ultimo aggiornamento: 07:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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