Reddito di cittadinanza al padre, indagato consigliere comunale. Lui nega tutto, ma il Pd: «Si dimetta»

Mercoledì 8 Dicembre 2021 di Mauro Favaro
Riccardo Tonellato

PONZANO - Tutto è partito da una lettera anonima arrivata in Comune e nella sezione della Lega di Ponzano. E ora Riccardo Tonellato, 30 anni, consigliere comunale del gruppo misto che sostiene il sindaco Antonello Baseggio, è accusato di aver sfruttato il suo incarico in municipio per agevolare il padre, Egidio, 61 anni, a ottenere il reddito di cittadinanza. Le indagini svolte dai carabinieri di Paese hanno portato in particolare alle accuse di concorso in indebita percezione del reddito di cittadinanza, favoreggiamento personale e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Stando all'accusa, padre e figlio avrebbero fatto figurare una residenza fittizia e il divorzio del padre al fine di avere il reddito di cittadinanza. Secondo quanto accertato fino a ora, avrebbero incassato complessivamente 6mila euro. Un nuovo terremoto per il Consiglio di Ponzano. Tonellato è stato eletto nel 2019 con la lista Lega Salvini-Baseggio Sindaco. Poi è passato al gruppo misto. E ora è candidato alle elezioni per la Provincia del 18 dicembre con la lista Avanti Treviso, capeggiata da Fabio Chies, sindaco di Conegliano. Il Pd di Ponzano ha già chiesto le sue dimissioni. «Se le accuse verranno provate, non c'è altra strada - scandisce il segretario Franco Zanette - chiediamo anche al sindaco se è sicuro di avere ancora la maggioranza. Quest'anno per lui il panettone rischia di essere indigesto».

LA LETTERA ANONIMA
La lettera anonima nella quale si puntava il dito contro le modalità che hanno portato il padre del consigliere a percepire il reddito di cittadinanza è stata recapitata lo scorso agosto nella sede della Lega. Contemporaneamente è arrivata anche in municipio, dove è stata protocollata. Chi l'ha scritta? È un altro punto di domanda. «Abbiamo subito avviato un'indagine interna, mantenendo il più stretto riserbo spiega il sindaco Antonello Baseggio gli uffici hanno fatto e stanno ancora facendo il loro lavoro, dato che non si è ancora arrivati all'esito». Non appena informato, Tonellato ha presentato denuncia-querela per diffamazione e calunnia. Le indagini portate avanti dai carabinieri, però, alla fine lo vedono tra glia accusati, anche se il diretto interessato sottolinea di non aver ricevuto avvisi di garanzia. Nelle scorse settimane sono stati sentiti come persone informate sui fatti lo stesso sindaco Baseggio e il suo vice, Michele Favaro, segretario della Lega di Ponzano. Tonellato, assistito dall'avvocato Silvia Zanin di Mogliano, respinge tutte le accuse.

LA DIFESA
«Non si può credere a chi racconta fandonie mette in chiaro fatalità la lettera anonima è arrivata quando ho lasciato il gruppo della Lega per passare al misto. E questo caso viene fuori proprio adesso, a 10 giorni dalle elezioni provinciali. È chiaro che ho i miei dubbi. Senza scordare che io e mio papà siamo due soggetti diversi». Tutto ciò, comunque, non lo fa arretrare di un centimetro. «Non mi dimetto. La richiesta del Pd mi fa ridere dice anzi, mi impegnerò ancora di più». Fatto sta che sindaco e vicesindaco non nascondono le perplessità. «Non sono io a dire chi deve dimettersi spiega Favaro umanamente mi spiace. Ma se le accuse fossero confermate, sul piano dell'etica e della morale non sarebbe certo il massimo». Baseggio è sulla stessa linea: «Davanti a una conferma, ci sarebbe una questione di opportunità tira le fila come accaduto con le dimissioni di Massimo Borsato».
 

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