Lancia l'allarme sui social: «Il mio nipotino portato via dall'asilo». Paura per un bambino

Giovedì 10 Giugno 2021 di Pio Dal Cin
Lancia l'allarme sui social: «Il mio nipotino portato via dall'asilo». Paura per un bambino
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CORDIGNANO - Leggendo il messaggio comparso su Facebook alle 14 di ieri, sembrava che un bimbo di poco meno di 5 anni fosse stato prelevato con la forza e rapito dall’asilo. «Qualcuno lo ha visto? Ci è stato rubato e portato via! Chiunque lo veda in giro mi contatti» recitava il post pubblicato dalla nonna che chiamava in causa il sindaco. Uno sfogo disperato, nato dall’angoscia della donna che quando martedì, come ogni giorno alle 15.30, stava andando a prendere il piccolo è stata avvisata dalla direttrice che i servizi sociali e la polizia locale lo avevano da poco prelevato su ordine della Procura a causa di una situazione di disagio familiare. Quel messaggio e il panico suscitato prima che fosse rimosso, potrebbero però costare all’autrice una denuncia per procurato allarme.

LA VICENDA

Nel post, dove c’era anche una foto del bambino con il grembiulino, si chiedeva ai concittadini di segnalare l’eventuale avvistamento del piccolo. I toni e le parole, uniti al fatto di aver nominato in prima persona il sindaco, hanno fatto pensare che si trattasse di un vero e proprio rapimento. Presto si è capito che non lo era, ma che era una decisione della Procura dei minori di Venezia che disponeva di allontanarlo dalla casa familiare con un provvedimento eseguito dagli assistenti sociali della Usl con la supervisione della polizia locale. Nulla di illegale dunque, ma il colpo per la nonna è stato fortissimo: «Mentre mi recavo all’asilo –racconta in lacrime la 55enne, che lavora in Friuli nel campo dell’assistenza– mi è arrivata la telefonata della direttrice. Mi avvertiva che il mio piccolo era stato prelevato e portato altrove. Mi è caduto il mondo addosso. Mi sono disperata e dopo aver chiesto spiegazioni e saputo che era stato portato via in seguito a un’ingiunzione giudiziaria sono andata al comando dei carabinieri per fare denuncia. Hanno detto di non poter fare nulla e tornando verso casa mi sono fermata in municipio per chiedere spiegazioni all’assistente sociale e al sindaco. Poi ho cercato di contattare le persone dell’Usl che lo avevano prelevato. Ho saputo solo che è in una famiglia con due bambini piccoli e che lì rimarrà. A quel punto ho chiamato il mio avvocato che si è attivato per fare ricorso. Non è giusto, le cose erano migliorate negli ultimi tempi».

I RISVOLTI

Dopo una giornata passata a cercare il nipotino, la nonna si è sentita male e si è dovuta far accompagnare al pronto soccorso di Conegliano. Dopo i controlli è stata dimessa ed è tornata a casa, decidendo di appellarsi a internet. Il bimbo viveva con lei e la giovane madre, che a marzo ha però lasciato quell’abitazione. La famiglia è da tempo seguita dai servizi sociali e nonostante una serie di sopralluoghi negli ultimi mesi per accertare se le condizioni fossero migliorate, la Procura ha ugualmente deciso per l’allontanamento. «So che martedì ci sarà un’udienza per discutere l’adottabilità del piccolo –ha spiegato il sindaco Alessandro Biz–. L’unica cosa che importa davvero è che sia fatto tutto il meglio per questo bimbo». Il legale della nonna ha presentato ricorso in Appello sperando nella revoca del provvedimento, ma la donna non si dà per vinta: «Non si può togliere un bambino alla famiglia in questo modo. Lo rivoglio con me».

Ultimo aggiornamento: 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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