Pieve di Soligo. Anziano massacrato dal rapinatore in casa per surgelati e merendine: Adriano Armelin è morto oggi in ospedale

Sabato 26 Marzo 2022 di Maria Elena Pattaro
Pieve di Soligo. Morto Adriano Armelin, pestato da un rapinatore in casa
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PIEVE DI SOLIGO - È morto l'anziano di Pieve di Soligo aggredito in casa e pestato sevaggiamente dal bandito venerdì 25 marzo. Dopo il ricovero in ospedale al Ca' Foncello di Treviso l'83enne Adriano Armelin, storico elettrauto di Pieve, non ce l'ha fatta, è deceduto oggi, sabato 26 marzo 2022. Le sue sono state 12 ore di agonia, le speranze erano poche, l'uomo era arrivato in ospedale in condizioni disperate.

Il malvivente gli aveva fracassato il cranio a colpi di pugni e bottigliate.

L'aggressore, un 36enne marocchino, è stato fermato da un vicino perchè durante la fuga era caduto dalla finestra, facendosi male a una gamba: il vicino, rientrando a casa, l'aveva visto nel cortile e lo aveva bloccato pensando a un semplice ladro. All'arrivo dei carabinieri e stato arrestato e, dopo un passaggio in ospedale, ora si trova ora nel carcere trevigiano di Santa Bona. Ma l'ipotesi di reato iniziale di tentata rapina aggravata in abitazione ora diventa quella ben più grave e ben più grave di omicidio. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire nel dettaglio l'efferato episodio.

Il motivo

Adriano Armelin sarebbe stato massacrato per una busta di surgelati, qualche merendina e pochi spiccioli. Il marocchino che lo ha pestato a sangue è scappato con una una borsa di plastica. «Dentro c'era un pacco di surgelati», racconta Luciano, il vicino di casa che lo ha fermato fino all'arrivo dei carabinieri. Lo straniero è atterrato nel cortile di casa sua, dopo essere caduto da una pensilina nella fuga rocambolesca da casa dell'anziano. «Abbiamo trovato merendine sparse sul cortile e spiccioli», racconta la moglie del coraggioso cittadino che l'ha bloccato. 
Il 36enne ha tentato di svicolare dicendo che una vicina gli aveva dato da mangiare. Invece aveva appena derubato e fracassato il cranio ad Armelin.

Trovato agonizzante dal figlio

A trovare Adriano Armelin legato, in una pozza di sangue, al piano terra dell'abitazione di via Schiratti, era stato uno dei figli, preoccupato perché dalle 19.15 il padre non rispondeva al telefono. 

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Luca Zaia: «Massimo della pena», Salvini: «Ergastolo per il maledetto»

«Un epilogo peggiore non poteva esserci. Penso solo a cosa ha subito questo signore, alla sofferenza patita. Ci aspettiamo veramente giustizia, se così si può dire, perché davanti alla perdita di una vita umana in una maniera del genere non esiste giustizia. Però non vorrei assistere a situazioni che abbiamo già vissuto in passato». Con queste parole il Governatore del Veneto Luca Zaia commenta la notizia del decesso di Adriano Armelin. «Voglio ripeterlo ancora - sottolinea ancora Zaia -. Questo è un fatto intollerabile in una società civile: confido che la giustizia agisca rapidamente e che la punizione sia esemplare. Qui serve il massimo della pena».

«Una preghiera per Adriano, carcere a vita per il maledetto delinquente»  il leader della Lega, Matteo Salvini, commenta  la morte dell'84enne sui social. 

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 11:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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