Rapina in canonica, il parroco di Ramera spinto con forza contro il muro: «Ho gridato forte. Lo conoscevo, era disperato»

Arrestato Renato Meneguz che più volte aveva chiesto l'elemosina proprio in chiesa

Giovedì 5 Gennaio 2023 di Annalisa Fregonese
Rapinatore degli anziani ha aggredito il parroco di Ramera di Motta di Livenza, chi è e cosa ha fatto

MARENO DI PIAVE (TREVISO) - «Mi ha spinto contro il muro, ho dovuto dargli altri soldi. Ma non sono rimasto zitto: ho gridato aiuto». Don Adriano Zanette, 77 anni, era sicuro che i carabinieri avrebbero preso quel malvivente. Era solo questione di tempo. «Ho sporto denuncia subito e l'ho riconosciuto dalle foto segnaletiche che mi hanno mostrato in caserma - spiega il parroco di Ramera -. Era venuto in canonica altre volte a chiedere l'elemosina. Quel giorno credo fosse davvero disperato».

Da cittadino si congratula con le forze dell'ordine per aver assicurato alla giustizia un rapinatore seriale, che sceglieva le sue vittime tra le persone più fragili. Da uomo di chiesa «Non posso che invocare per lui la misericordia del Signore».

La rapina in parrocchia, il don spinto contro il muro 

«Ero convinto che non ci avrebbero messo molto ad arrivare a quel tizio - commenta il sacerdote -. Dopo che ero stato rapinato in canonica, avevo sporto denuncia ai carabinieri. Alcuni giorni dopo sono stato chiamato in caserma e i carabinieri mi hanno mostrato alcune foto segnaletiche. Ho riconosciuto subito il rapinatore». Personaggio suo malgrado già ben noto alle forze dell'ordine, il 50enne era già pluripregiudicato. Si era presentato altre volte in canonica a Ramera, sempre per chiedere un aiuto in denaro. Conosceva dunque sia il parroco che i luoghi. «Paaadree, ecco, mi chiamava così» dice don Adriano che riproduce il tono con il quale Renato Meneguz si rivolgeva a lui. Tutto si sarebbe aspettato da quel disadattato tranne che si introducesse in canonica per rubare e, una volta sorpreso dal sacerdote, lo strattonasse spingendolo contro un muro. «Non me l'aspettavo» dice il sacerdote, ricordando quei momenti concitati. Era il 27 novembre scorso. Una domenica sera. Il 50enne viveva di elemosina ed espedienti, spostandosi con una mountain bike verde. Quella stessa sera, prima di prendere di mira don Adriano, si era introdotto nell'abitazione di una 81enne di Conegliano. Ma le cose non erano andate come sperava, così aveva girato la bicicletta puntando a Ramera. Conosceva la canonica, per esservi stato altre volte, sempre a elemosinare. Si era introdotto nell'edificio e aveva sfilato alcune banconote da un portafoglio lasciato in bella vista. Ma don Adriano lo aveva sorpreso a rubare e aveva cercato di opporsi. Invano. Sempre più esagitato il 50enne aveva pure tentato di caricare la propria mountain bike sull'auto di don Adriano, senza però riuscirci: «Ho gridato più volte chiamando aiuto». Un passante, allarmato dalle urla del sacerdote era riuscito ad intercettare il malvivente che, vistosi scoperto, lo aveva minacciato con una forbice per poi scappare in bici. Il parroco era dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso: 6 giorni di prognosi. «Altre volte mi aveva chiesto l'elemosina - aggiunge don Adriano - certo non immaginavo che potesse arrivare a tanto». L'aggressione al parroco aveva suscitato parecchia impressione a Ramera, dove don Adriano Zanette è parroco dal 2013. L'arresto del responsabile è stato accolto con un plauso dal sindaco Giampietro Cattai: «Complimenti ai carabinieri. Il brillante esito delle indagini dimostra come siano ben presenti sul territorio e ne abbiano un'ottima conoscenza, a tutela della sicurezza delle nostre comunità».

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