No vax trevigiani, la sfida all'imbrattamento con scritte ingiuriose contro sanità, medici e Luca Zaia. L'ultimo colpo a Castagnole

Lunedì 21 Novembre 2022 di Maria Elena Pattaro
Scritte no vax sulla scuola di Castagnole di Paese

TREVISO - Ormai è una vera e propria sfida. Uno continuo schiaffo alle autorità e allo sforzo collettivo contro la pandemia. Ma anche un fardello che grava sempre di più sulle tasche dei cittadini: per ripulire le scritte No vax sono già state sborsate migliaia di euro. I ribelli hanno colpito ancora, imbrattando le pareti della scuola elementare Giovanni Pascoli di Castagnole di Paese, inaugurata a inizio ottobre. Stavolta anziché la solita frettolosa bomboletta rossa, hanno usato vernice e pennello: si sono presi tutto il tempo necessario a riversare sul muro accuse e insulti deliranti contro il vaccino, i medici, il governo e il presidente del Veneto Luca Zaia. Sicuri di agire indisturbati, incuranti delle telecamere installate nella zona. «Zaia boia nazi», «Governo nazista», «Medici pro vax assassini», «Salvate i bambini» sono soltanto alcuni degli slogan comparsi a caratteri cubitali sui quattro lati della scuola di via Grotta. Accompagnati dall'inconfondibile doppia V cerchiata. L'ennesimo raid in poche settimane dopo quelli alla sede dell'Ulss 2, alla sede della Cgil di Treviso, all'istituto dei geometri Palladio dove erano comparse scritte contro il sindaco Mario Conte, e allo stadio di Monigo.

La challenge "no vax" 

Alcuni di questi sono stati rivendicati deliberatamente nel canale Telegram degli auto proclamati Guerrieri Vivi, che conta più di 17mila iscritti da tutta Italia. A questi episodi si aggiunge il vandalismo nel reparto di Microbiologia dell'ospedale Ca' Foncello, allagato a inizio novembre: anche se al momento gli inquirenti non hanno elementi certi per ricollegare l'azione alle proteste della galassia antivaccinista, il sospetto rimane. Sugli attacchi No vax sta indagando la Digos trevigiana, che da settimane sta raccogliendo elementi (dai filmati di videosorveglianza ai canali social) per stringere il cerchio attorno alla cellula trevigiana dei guerrieri vivi.

Sulle indagini filtra poco, ma non è esclusa neppure la pista del lupo solitario: a colpire potrebbe essere una sola persona, abile a evitare le telecamere. Anche se mesi fa un'immagine in Restera pare aver immortalato di spalle un uomo, di notte, molto vicino a dove sono poi state trovate alcune scritte No vax. Che si tratti di un gruppo o di un singolo, la regia è comunque nazionale, come si evince dalle direttive veicolate nel gruppo Telegram, dove si moltiplicano le rivendicazioni di scritte analoghe comparse in altre città d'Italia. Nel canale vengono lanciate anche challenge, sfide con premi in denaro per chi osa l'azione più spettacolare.

La condanna

Una sfida alle autorità, un dissenso pretestuoso visto che l'obbligo vaccinale è caduto e persino i medici non immunizzati sono tornati in servizio. «Adesso basta - sbotta il direttore generale dell'Usl2 Francesco Benazzi -. I No vax la finiscano con questi vandalismi perché non hanno nessun senso. La contestazione poteva avere un senso quando i vaccini era legati a un obbligo, ma adesso se li fa chi vuole. Chi ci crede si protegge, chi non ci crede, come loro, non lo fa. Quindi stanno facendo la guerra a una cosa che non esiste. Sono fuori dalla storia». Il numero uno dell'Ulss trevigiana coglie l'occasione per ricordare l'efficacia della campagna vaccinale, che ha permesso di salvare vite: «Sono morti in tanti prima del vaccino, dopo invece sono morte moltissime persone in meno. Oggi si vaccina chi ha paura di finire in ospedale. Purtroppo abbiamo ancora 88 persone ricoverate, di cui 2 in terapia intensiva».
 

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